Decalogo del Meet Up dei Cinquestelle di Siracusa sulla gestione randagismo. Una visione onirica, ammettono gli stessi pentastellati, ma non impossibile. Ecco di seguito la proposta. “La legge regionale 15/2000, che stabilisce le norme per la tutela degli animali di affezione e la prevenzione del randagismo, prevede l’attuazione dei seguenti passaggi: a monte, sterilizzare gli animali vaganti ( ed anche ex vaganti, come incentivo all’affido ed all’adozione), – reprimere il fenomeno dell’ abbandono attraverso la microchippatura degli animali di proprietà ed i controlli; a valle, svuotare via via i ricoveri di lunga permanenza, assistendo gli animali non adottabili fino alla conclusione della vita e promuovendo adozioni mirate e consapevoli per tutti gli altri.
A Siracusa, però, qualcosa sembra non funzionare come si deve: nel 2016 901.000,00 euro hanno gravato sul bilancio comunale per il servizio di trasferimento, ricovero, custodia e mantenimento dei randagi rinvenuti e catturati sul territorio. A fronte di ciò, la spesa stanziata per le sterilizzazioni è risibile (appena 15.000 euro). Gli obiettivi delle legge vengono pertanto ridimensionati, limitandoli al rinnovo delle convenzioni con i canili privati. Spese tutte improduttive e non dinamiche. Il controllo
delle nascite è quindi minimale; gli animali vaganti proliferano mentre, cittadini di buon cuore si prendono cura di loro senza metodo ne’ strumenti e nel migliore dei casi li adottano di slancio sotto la pressione della pietà e dell’ emergenza e questo, purtroppo, alimenta gli abbandoni.
Gli animali fungono da inesauribile merce di scambio in un’ economia circolare viziosa, in cui a perdere sono loro e tutta la collettività ed a guadagnarci sono i privati che gestiscono i canili e spesso anche associazioni animaliste, che ricevono rimborsi a vario titolo per gestire le emergenze e talvolta movimentare gli animali verso altre regioni, non sempre in modo limpido. A questo punto, forse, varrebbe la pena modificare il messaggio di benvenuto nella nostra solare cittadina, proclamando Siracusa “terra d’ arte, cultura e mercificazione dei randagi”.