Durante questi giorni Siracusa è diventata un vero e proprio megafono di solidarietà. Molti cittadini, attivisti e associazioni del territorio si sono ritrovati in città per urlare il proprio favore allo sbarco dei 47 migranti dalla nave Sea Watch 3, a riprova che la popolazione civile e i siciliani tutti sanno ancora cosa voglia dire dignità umana e rispetto per l’individuo.
Tra le persone a bordo della nave, peraltro, si contano anche 13 minori che, in quanto tali, hanno bisogno di cure immediate e di essere aiutati ed accolti come impone la Dichiarazione Universale di Diritti del Fanciullo. Infatti, il garante per l’infanzia del Comune di Siracusa, Carla Trommino, ha presentato al Tribunale dei minori di Catania un ricorso d’urgenza per lo sbarco e l’assegnazione a un centro specializzato dei 13 minorenni a bordo.
“A nulla servono le dichiarazioni sui diritti umani e le conquiste ottenute in nome dell’uguaglianza se non permettiamo a queste persone di scendere alla nave subito – hanno urlato più volte le associazioni onlus sulla baia di Stentinello – Non possiamo permettere che l’ossequio alle formalità della politica si trasformi in sacrificio della giustizia sostanziale.
Per tutti questi motivi le associazioni Giosef Italy e la sede locale Giosef Siracusa vogliono esprimere la massima solidarietà e vicinanza ai 47 migranti a bordo della nave “SeaWatch 3”, l’imbarcazione tedesca battente bandiera olandese bloccata a largo delle coste siracusane ormai da diversi giorni. Giulio Raimondo in qualità di presidente Nazionale di Giosef Italia e Giulia Giambusso (foto), presidente di Giosef Siracusa (quest’ ultima organizzazione sede anche del Coordinamento No Hate Speech Italia per la Sicilia) come portavoce della rete Giosef, vogliono manifestare il proprio sostegno alle 47 persone bloccate in mare, al Comandante della NGO “SeaWatch 3”, al sindaco di Siracusa Francesco Italia, agli attivisti ed a tutta la cittadinanza siracusana, dando fin da ora la propria disponibilità nell’aiutare concretamente chi ne ha bisogno, con viveri, indumenti, e qualsiasi altro bene primario che si renderà necessario.
“Noi giovani, adulti, youthworkers crediamo nella partecipazione e nell’attivismo e che prima di tutto vengano rispettati i diritti umani e le convenzioni internazionali a tutela dei minori e degli adulti in tutte le sue forme e a tutti i livelli e – dichiara Giulia Giambusso, presidente Giosef Siracusa – desideriamo esprimere la nostra posizione di solidarietà rispetto la situazione per le 47 persone e così provvedere alle cure psicologiche e sanitarie, ad oggi dopo 6 giorni di stallo è umanamente difficile accettare la situazione e sproniamo chi ha le responsabilità di agire tempestivamente: restiamo umani”.