Allora quell’altro se la prende, sì, come si prende una cosa, e lei, dura come una roccia, si riscopre fragile nella forza e… vulnerabile? No, non vacilla Rosaria neanche davanti al figlio che aspetta. Non è di Saro, non è dunque neanche figlio suo. Ma il Signore ha deciso così e adesso è già madre di Melo. Non sa amarlo questo figlio, non le riesce. Saro sì, invece, lui che sa di non essere il padre lo accudisce, lo cresce, lo ama. “Figlio di una bestia è, a nulla serviranno le tue carezze” gli rammenta sovente Rosaria, “una madre certe cose le sente”. Ma Saro non l’ascolta e lo culla, e lo bacia più forte, e gli canta dolci nenie come una madre, anche per la madre che Rosaria non vuole essere.