Villa Reimann restituita alla città e ai turisti, completa del suo patrimonio che nel corso degli anni era stato spostato in altre sedi per conservarlo. Il recupero e la fruizione della dimora di via Necropoli Grotticelle, donata dal Comune dalla donna danese che nel 1934 scelse di vivere a Siracusa dopo avere prestato l’opera di infermiera in mezzo mondo, compie oggi un importante passo grazie alla sinergia tra l’Amministrazione, l’associazione Save Villa Reimann, il Fai e il Consorzio universitario Archimede.
Stasera la nuova stagione del sito sarà inaugurata con la conferenza dell’accademica danese Susanne Malchau Dietz dal titolo “Christiane Reimann: icona internazionale dell’infermieristica, cosmopolita e anticipatrice dei nostri tempi”. All’incontro, nel corso del quale si esibirà il gruppo musicale della scuola Verga, parteciperà il console onorario di Danimarca a Palermo, Carolina Castellucci.
L’evento è stato presentato stamattina con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’assessore alle Politiche culturali e al Turismo, Fabio Granata, e gli altri protagonisti di questa nuovo corso nei rapporti tra Comune e i soggetti che lavorano per la salvaguardia della dimora: Marcello Lo Iacono (Save Villa Reimann), Sergio Cilea (Fai) e il presidente del Consorzio Archimede, Silvano La Rosa. Presente anche Susanne Malchau Dietz che ha anticipato il contenuto della conferenza.
«Villa Reimann è tutt’altro che un sito minore – ha detto l’assessore Granata – e può essere considerato, per la sua ricchezza, un luogo da Grand Tour. Chi viene a visitarlo non troverà solo la dimora ma molto altro: un giardino con piante uniche per questa città, testimonianze archeologiche e le latomie. Da questo sito si può immaginare una ripartenza della consapevolezza del patrimonio culturale cittadino coinvolgendo non solo i visitatori che raggiungono Siracusa ma i nostri concittadini. Stiamo lavorando alla possibilità di tenere qui dei corsi universitari, ma il nostro sogno è di farlo diventare un luogo aperto agli studenti. Tutto questo è stato possibile – ha concluso Granata – grazie alla passione di alcune persone e al sostegno del sindaco Francesco Italia, del vice sindaco Giovanni Randazzo e di tutta la Giunta».
La nuova apertura è stata definita da Granata un’operazione di volontariato culturale in quanto ha comportato il reperimento, la pulizia e la ricollocazione del patrimonio della villa. Sono così stati riportati in sede la quadreria, le suppellettili di valore e i reperti archeologici trovati da Christiane Reimann nel giardino. Questi ultimi, che comprendono anche una raccolta di monete antiche, sono stati collocati nella stessa vetrina sistemata nello stesso punto della casa scelto dalla donna danese.