Insieme a Martina ci sono anche i deputati siciliani piddini Raciti, Cafeo ed il segretario regionale del partito, Faraone. I rappresentanti della Sea Watch naturalmente hanno raccontato tutta la loro amarezza e quella degli immigrati nell’apprendere l’ordinanza di divieto di stamattina che hanno apostrofato senza mezzi termini “nient’altro che una mossa politica di Salvini”.
“Sono in continuo contatto con gli operatori della Sea Watch – ha dichiarato Martina – È nostro dovere esserci, come siamo stati nei giorni della Diciotti a Catania, perché si sta commettendo un grave errore e un atto inaccettabile. Ci sono persone e minori che devono essere fatti scendere subito”. Salvini accusa i tre parlamentari che sono andati di aver violato la legge. “Non credo affatto. Ci sono prerogative dei parlamentari che vanno rispettate. Questo governo continua a fare propaganda sulla pelle di bambini e donne, persone”.
Frattanto, in un hotel dello Sbarcadero del porto piccolo, scorre una riunione fiume tra la politica e i referenti della Sea Watch. Presenti, l’ex ministro Maurizio Martina, Matteo Orfini, Gregorio De Falco, l’ex ufficiale noto per la vicenda legata al naufragio della Concordia, il senatore Domenico Sudano, Miceli, Davide Faraone, Fausto Raciti, Giovanni Cafeo.
Alle 13 in punto è previsto un summit in Prefettura per l’ordine e la sicurezza. Per le 18 la società civile ritornerà a inscenare un sit in pacifico: le associazioni umanitarie si daranno appuntamento sulla Riva della Darsena, all’inizio del Ponte Santa Lucia, ingresso di Ortigia lato Capitaneria di Porto. Al grido di “Scendeteli”, dopo la visita della delegazione istituzionale, prosegue la mobilitazione cittadina perchè le autorità competenti si adoperino per porre fine a questa disavventura.