Stamattina hanno fatto la loro apparizione anche i cartelloni colorati con gli slogan più eloquenti preparati nel pomeriggio di ieri, in fretta e furia. Ma tutto sta funzionando alla perfezione, pare con il beneplacet del preside, si sciopera con compostezza e maturità in nome di una scuola dignitosa domani.
L’obiettivo adesso è puntare dritti all’ex Provincia, unico ente competente e dunque “responsabile” di tale disdoro. Responsabile in parte, però. Come è noto, l’attuale Libero Consorzio Comunale non gode di ottima salute in termini economici, la Regione non trasferisce i finanziamenti statali dovuti, e l’ente affronta con enorme difficoltà l’ordinario, stipendi dei dipendenti compresi. Da dove prendere i soldi per rifare le tubazioni vecchie di 60 anni almeno? O per riaccendere i riscaldamenti alla succursale prima che arrivi il freddo vero?
Le idee ci sono, anche fantasiose ma non poi cosi distanti dalla realtà. Mentre per via Pitia la situazione è pià difficile per certi “impicci” burocratici legati all’erogazione del gas che risalirebbero ad anni fa, alla centrale di via Tisia il problema potrebbe essere superato con la tradizionale “colletta”. Facendo quattro calcoli, basterebbe un euro a studente ed un papà che conosca il mestiere e volenteroso. Ci sarà un idraulico, un tubista tra i genitori di mille e più studenti del Quintiliano? Il rimedio del “crowdfunding” pare sia stato adottato dagli studenti del Corbino qualche anno fa per sopperire ad alcune mancanze della Provincia nel pieno della sua crisi. Una strada che gli studenti del Quintiliano starebbero valutando.