“E’ stato veramente pesante vedere la sofferenza di queste persone che hanno vissuto la guerra e che hanno visto i propri genitori uccisi, e che dopo il deserto, il carcere hanno attraversano il mare per fuggire dagli orrori della guerra – racconta lo psicologo Tati Sgarlata alla folla del Tempio di Apollo – sono persone che hanno visto morire i loro compagni di viaggio con cui hanno dovuto condividere pochi metri in una piccola stanza per tre giorni di seguito con tutte le conseguenze del caso”.
Sgarlata racconta “l’inferno della Libia” che gli è stato descritto dai migranti della Sea Watch 3 ieri mattina. “Dopo il deserto, la galera, le torture, sevizie, i ricatti alla famiglia per il rilascio ed i soldi spesi per poter traghettare verso l’Europa. In sessanta hanno navigato per una settimana stipati in stanze piccole, con morti di tre giorni. Ragazzini di 14 anni ed adulti insieme che durante i colloqui coi parlamentari hanno pianto e ricordato momenti terribili.
“Dopo tutte queste torture, molti ragazzini sono riusciti ad imbarcarsi, sono stati finalmente salvati dalla ONG olandese che ha cercato di portarli in un porto sicuro. Inspiegabilmente, sono respinti dall’Italia, non accolti dall’Europa, non possono scendere. Questo è vergognoso, criminale, e bisogna dire no a questa politica cieca e insensibile”. Domani il presidio a Stentinello resterà vivo. Previsto l’arrivo di una delegazione dei sindacati proveniente da Palermo.