“L’assessore regionale Marco Falcone, riesce ad utilizzare lo stop al progetto dell’autostrada Ragusa Catania, chiaro fallimento del governo regionale di cui lui è esponente, in un momento di campagna elettorale. Anziché affidare le sorti dell’autostrada alle elezioni politiche, batta i pugni direttamente al Ministero”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo, prima firmataria di una mozione del suo gruppo parlamentare che impegna il Governo regionale a sbloccare l’inizio dei lavori del tratto autostradale Ragusa – Catania.
“Il governo Musumeci – spiega la deputata Stefania Campo – si mostra inadempiente sotto tutti i fronti, non che non ce lo aspettassimo, ma sono evidenti le lacune e la mancanza di programmazione. Peraltro Falcone e gli esponenti della sua maggioranza, hanno sempre fatto dei precisi annunci su questa autostrada e adesso i cittadini si trovano ancora isolati, così come l’economia del territorio che da troppo tempo aspetta la realizzazione di quest’opera.
Le speranze di rilancio economico e sociale riposte nella realizzazione della Ragusa – Catania, che avvicinerebbe in termini di percorrenza tre province e due aeroporti, rilancerebbe delle realtà produttive importanti nel mondo turistico e agroalimentare e ridurrebbe, cosa sicuramente più importante, il numero di vittime che ha reso famosa, in senso negativo, l’attuale arteria stradale. Dall’Assessore Falcone e dal governo di cui è rappresentante – conclude Campo – ci aspettiamo risposte concrete alla cittadinanza, non annunci e rinvii da campagna elettorale”.
E sulla stessa vicenda, interviene l’ex deputato Enzo Vinciullo (AP): “Da 15 anni si attende per l’inizio dei lavori per la realizzazione dell’autostrada che da Catania, attraverso la provincia di Siracusa, dovrebbe portare a Ragusa. Il 5 giugno e il 10 luglio dello scorso anno sembravano essere concluse le procedure, attraverso una conferenza di servizio istruttorio, per definire il progetto e superare le difficoltà che si sono incontrate negli anni.
Sempre a qual tavolo, era stato concertato che il 20 febbraio il CIPE avrebbe dato parere positivo, visto che anche la Regione Siciliana era intervenuta, garantendo le risorse necessarie. Oggi, apprendiamo, da un’accorata lettera dei sindaci, che così non è e che, anzi, non si hanno certezze sui tempi necessari per approvare il progetto. Di conseguenza, appare chiaro che l’unica possibilità che abbiamo è quella di intraprendere un’azione di protesta contro tutti coloro i quali, a prescindere dallo schieramento politico, frappongono ulteriori ostacoli oppure non fanno nulla per agevolare l’iter del progetto.
Entro giugno almeno fare il bando di gara e quindi iniziare i lavori entro il corrente anno. Mi auguro che le forze politiche, benché impegnate nella campagna elettorale, insieme alle forze sindacali e sociali della nostra provincia, sappiano comprendere il rischio che si corre e e sappiano, quindi, trovare quell’unità che in questi casi è necessaria per risolvere i problemi”.