Studenti costretti ad andare a lezione con le coperte, i pile, con cappotto e cappello di lana. Un assurdo per una scuola del terzo millennio. Eppure. A Siracusa patiscono il freddo non solo i licei ma anche i piccoli della scuola elementare ed i ragazzi delle medie. Non è tutta la scuola siracusana a soffrire per fortuna, ma i casi disperati non mancano.
L’esempio, su tutti, è quello di via Pitia dove la succursale del Quintiliano è in mezzo a due fuochi: da una parte un ente di competenza (la ex Provincia) che proprio perchè “ex” non ha soldi a sufficienza per intervenire al punto da chiedere al Comune di Siracusa di metterci una pezza, anticipando le somme; l’altro “fuoco” il proprietario privato dell’immobile, visto che la succursale del Quintiliano è ubicata in uno stabile in affitto, che a quanto pare non è ben intenzionato ad andare avanti con le pratiche alla voce “impianto di riscaldamento” visto i precedenti finanziari con l’ex Provincia.
Ma non è solo il Quintiliano a soffrire il freddo al punto da protestare in centinaia stamattina al Tempio di Apollo. Ci sono anche i ragazzi del Corbino, del Rizza, dell’Alberghiero, dell’Einaudi, del Federico II di Svevia, e ci sono anche gli studenti -pinguini del Vittorini di Lentini, del Raeli di Noto e dell’Archimede di Rosolini. Tutti insieme, compatti. D’effetto gli slogan: “studenti surgelati!. Spot e claim con la solita provocazione culturale: “Questo è Gino (un pinguino) si è trasferito nelle scuole siracusane per sfuggire al riscaldamento globale!”. I giovani siracusani hanno compreso una escamotage, un codice di comunicazione indissolubile: la protesta. “E’ solo cosi, protestando, che le istituzioni e la politica riescono a sentire la nostra voce e il nostro disagio – dicono in coro i rappresentanti d’istituto – non c’è altro modo, purtroppo, lo abbiamo constatato lo scorso dicembre quando abbiamo chiesto e, protestando, ottenuto il rifacimento dei bagni al Quintiliano. E cosi faremo, adesso, per i riscaldamenti”. A dare manforte agli studenti – pinguini, altri pinguini: i docenti. Ma anche i genitori ed i tre sindacati. (r.t.)