Per questo i sindacati stamani sono saliti sul treno accompagnati da una folta delegazione. A capeggiare il corteo, i segretari di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, con al fianco i segretari di categoria dei Trasporti, Ettore Piccolo, Alessandro Valenti e Silvio Balsamo, oltre ad Elena Gissara responsabile Treni storici nazionale della sezione di Italia Nostra che ha aderito all’iniziativa.
“Ci sono mancate risposte sul tema di infrastrutture sul territorio – hanno detto i tre segretari confederali e i rispettivi della categoria Trasporti – ed è insopportabile mentre il mondo corre verso altre destinazioni, il fatto che noi qui segnamo le lancette dell’orologio che sono rimaste ferme. La contraddizione è che noi parliamo di turismo e mobilità sostenibile quando stamattina proveremo come per fare 90 chilometri ci vogliano 3 ore: occorre stanare Rfi e la Regione perché questo territorio merita con forza più attenzione mentre nel resto del Paese si parla di Tav o alta velocità.
Ancora una volta e dopo tanti anni torniamo su un tema attuale – hanno poi aggiunto i segretari -, non c’è un servizio infrastrutturale importante e il treno può e deve consentire a tanti di potersi spostare con un mezzo alternativo, per risparmiare tempo, denaro e utilizzare meno l’automobile. Ma per fare questo occorrono corse e orari, ad oggi abbiamo fatto un passo avanti ma due indietro. Questo è un tema popolare che appartiene a due territori importanti perché Rfi deve capire che non possiamo essere dimenticati e oggi questo territorio non è servito da mezzi efficienti”.