
Il sindaco di Naro, Milco Dalacchi, ha annullato il concerto del giovane rapper Samuele Lisi, previsto nell’ambito serata Discoteca sotto le stelle nel comune in provincia di Agrigento.
“Non è persona gradita, inneggia alla criminalità, ho già contattato l’associazione ed è stato subito congedato.
Non interverrà perché non è gradito al sindaco e all’amministrazione comunale. Sono stato chiaro, qualora ci fossero state delle insistenze, ma non ce ne sono state, avrei bloccato la serata”.
Samuele Nisi è un rapper appena diciottenne, di Lentini, che spopola da tempo sul web e i social.
Non è la prima volta che un suo concerto è bloccato.
Il 2 maggio scorso era successo ad Anoia, in provincia di Reggio Calabria, dove l’amministrazione comunale ha negato l’autorizzazione per lo svolgimento di un concerto.
Le motivazioni sono le stesse: i testi delle sue canzoni inneggiano alla violenza contro le forze dell’ordine e le istituzioni.
Il sindaco Dalacchi ha ulteriormente chiarito il diniego dell’autorizzazione.
“Il concerto era stato organizzato da un’associazione che si occupa di accoglienza di minori non accompagnati.
Per noi dell’amministrazione comunale doveva essere la serata della Discoteca sotto le stelle.
È a questo evento che abbiamo dato il patrocinio.
Questo concerto non è stato certamente organizzato dal Comune.
Io ho 60 anni, non so nemmeno chi sia questo cantante.
Appena sono stato informato ho contattato l’associazione e questa persona è stata già congedata”.
Samuele Nisi ha pubblicato il suo primo singolo “Figlia e papà” a soli 9 anni sui social, ottenendo oltre tre milioni di visualizzazioni.
Successivamente ha pubblicato diversi altri brani, tra i quali ”Me fatt ascì pazz”, diventato virale su tik tok con più di 2 milioni di visualizzazioni,
Ad aprile scorso su Youtube è stato pubblicato il singolo “Family”, un video girato nel quartier generale della famiglia Di Silvio a Latina, tra auto sportive di lusso e fasci di banconote in mostra, in cui comparirebbero anche alcuni giovani ritenuti legati al clan.
Alcuni brani del testo sono piuttosto espliciti contro i carabinieri e la magistratura.
“Noi siamo i migliori, cani senza padroni, da niente siamo passati agli stipendi dei dottori”.
“Odiare il magistrato, la legge e questo Stato”.
“La mia vita è il mio quartiere e non parlerò mai davanti a un carabiniere”.
“Ci chiamano come nel film bastardi senza gloria.
Qui noi siamo i migliori, gente con i coglioni, ragazzi che anche dentro non fanno mai nomi.
Non parliamo ma ci capiamo in codici, la più forte di tutte è la mia family”.
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