In uno spazio aperto su un altopiano, dove pascolava i suoi animali e scolpiva, realizzò il Teatro Andromeda, 108 blocchi di pietra disposti secondo il disegno della costellazione omonima, davanti ad un paesaggio mozzafiato.
Un palcoscenico sotto le stelle, unico nel suo genere, da anni meta di viaggiatori da tutto il mondo che ha perso il suo creatore, Lorenzo Reina.
Ieri il 65enne è stato trovato morto nel suo letto – un decesso avvenuto per cause naturali -, nella casa di Santo Stefano Quisquina, paese dell’Agrigentino diventato luogo di incontri e attività culturali.
Sposato, due figli, Libero e Christian, Reina è ricordato da Vittorio Sgarbi come “un’intelligenza vivida e fervida. Reina ha compreso, prima di molti altri, il valore del Paesaggio. E ha saputo unire la poesia con la sua terra, la Sicilia. Il suo lascito più importante non è il Teatro Andromeda, ma il messaggio che si porta dietro: il coraggio di osare. Addio vecchio amico“.
I funerali si svolgeranno domani alle 15.30 nella chiesa Madre di Santo Stefano Quisquina.
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