La giunta comunale di Augusta ha approvato la pubblicazione di un avviso per manifestazione di interesse per costituire un partenariato pubblico-privato per la gestione del Parco del Mulinello.
L’idea di fondo, come si legge nella delibera di approvazione, è quella di realizzare un “Parco Avventura paesaggistico e culturale, in cui percorsi acrobatici sugli alberi, zip-line panoramiche, itinerari naturalistici e sensoriali, attività didattiche e iniziative culturali all’aperto convivano in modo equilibrato con il restauro delle masserie e con la valorizzazione controllata dei siti archeologici, nel rispetto dei vincoli paesaggistici e ambientali”.
Il partenariato pubblico-privato sarà finalizzato all’affidamento in concessione della progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione dell’area comunale, la concessione avrà una durata compresa tra 30 e 40 anni con la possibilità del rinnovo, su richiesta del concessionario e dietro autorizzazione dell’Amministrazione concedente.
Il concessionario sarà tenuto al pagamento del canone stabilito dalla convenzione, simbolico o definito in sede di gara.
Il Parco del Mulinello fu realizzato lungo l’ansa che il fiume Mulinello percorre nel tratto finale fino alla foce nel porto di Augusta, dall’amministrazione guidata dal sindaco Carrubba, con un finanziamento dell’Unione Europea di oltre cinque milioni di euro con l’obiettivo di rappresentare un polmone ecologico e culturale tra il porto commerciale, il petrolchimico e l’area industriale e l’abitato.
Il parco, a cui si accede percorrendo la vecchia strada statale per Augusta, nel tratto tra il porto commerciale e Punta Cugno, comprende un’area di circa 50 ettari lungo il Mulinello, dalla SS114 fino alla foce, all’interno della quale si trovano antiche masserie e siti archeologici, come il villaggio neolitico e le tombe della cultura thapsos, che risalgono all’età del bronzo medio, scavate nella roccia lungo i fianchi della collina e la vasta catacomba che risale al quarto secolo d. C..
Il progetto era stato inserito, su proposta da Legambiente, nel Piano di Risanamento Ambientale dell’Area a rischio Augusta-Priolo-Melilli, perché diventasse un polo di attrazione turistica per la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali che si trovano all’interno dell’area.
Nell’estremità nord, che sovrasta il resto dell’area e da cui si può godere il panorama sul porto e sul Mulinello, è stato realizzato l’’Anfiteatro dell’Ipogeo’, completo delle strutture ausiliarie, uffici, spogliatoi, biglietteria, destinato a ospitare rappresentazioni teatrali e culturali.
Nell’ambito del progetto furono realizzate anche opere di valorizzazione del paesaggio agrario delle colture tipiche, agrumeti, mandorleti, uliveti, che è stato integrato con le strutture esistenti e le catacombe sottostanti la masseria Mulinello, con una ricca rete di sentieri.
Le masserie presenti all’interno dell’area sono state recuperate per poter essere utilizzate per la ricezione turistica o per attività legate alla bellezza, alla salute e alla didattica.
La Masseria ‘Porta del parco’ è stata trasformata in un punto per di informazione sulle strutture e le attività del Parco, mentre la Masseria Mulinello, con i suoi due spazi espositivi e l’ampio baglio esterno e un piccolo spazio commerciale, dovrebbe costituire il luogo di raccolta e aggregazione dei visitatori.
L’ipotesi a cui l’amministrazione Carrubba stava lavorando, prima della brusca interruzione dovuta allo scioglimento degli organi elettivi, era quella di promuovere un consorzio di scopo tra una o più associazioni, con esperienza nella gestione di parchi e riserve e di beni storici e culturali, il Comune, in quanto proprietario dell’area, e un gruppo di aziende dell’area industriale che avrebbero sostenuto il costo.
Erano anche stati avviati alcuni contatti informali con esponenti di Assindustria Siracusa, per verificare la praticabilità dell’ipotesi.
Nel febbraio del 2013 era stato pubblicato un Avviso esplorativo per manifestazione di interesse per la gestione del parco, al quale avevano comunque risposto alcune associazioni, ma la procedura fu poi revocata dalla commissione straordinaria che nel frattempo si era insediata al Comune, per problemi amministrativi.
Dopo oltre 10 anni dall’ultimazione dei lavori, il Parco è ora in completo stato di abbandono e i manufatti sono stati più volte vandalizzati.
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