Nella seduta di ieri, la 4a Commissione ‘Ambiente, Territorio e mobilità’ dell’Ars, presieduta dall’onorevole Giuseppe Carta, nel corso della discussione del disegno di legge che modifica le norme in materia di urbanistica ed edilizia, ha approvato un emendamento che ha provocato la reazioni di parte delle opposizioni e di Legambiente.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 44)L’approvazione in commissione ambiente all’Ars di un emendamento presentato dal presidente Giuseppe Carta di Mpa e dal DC Ignazio Abbate, ha provocato la reazione di parte dell’opposizione e di Legambiente.
Il testo approvato interviene sulla legge regionale del 1976 che dispone il vincolo di inedificabilità assoluta entro i 150 metri dal mare, una legge che aprì la strada ai successivi provvedimenti dei governi nazionali, che portarono all’approvazione della legge Galasso nel 1983.
La norma attuale prevede, all’articolo 15 che “le costruzioni debbono arretrarsi di metri 150 dalla battigia; entro detta fascia sono consentite opere ed impianti destinati alla diretta fruizione del mare, nonché la ristrutturazione degli edifici esistenti senza alterazione dei volumi già realizzati”.
Per l’on. Carta, l’obiettivo della norma è quello restituire dignità e fruibilità al litorale siciliano, adeguando la normativa regionale a quella nazionale, in particolare al testo unico dell’urbanistica, il Dpr 380/2001, recepito da una legge regionale nel 2016.
L’articolo 3 di quella norma definisce gli interventi edilizi, e tra questi la possibilità di effettuare “interventi di restauro e di risanamento conservativo”, gli interventi edilizi rivolti a conservare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano anche il mutamento delle destinazioni d’uso purché con tali elementi compatibili”.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 42)La norma prevede anche la demolizione e ricostruzione, nel rispetto dei vincoli, limiti e tutto quello che riguarda regolamenti paesaggistici che urbanistici.
L’opposizione si è divisa.
Per i contrari e per Legambiente Sicilia, si tratta di una manovra per sanare le case abusive costruite successivamente al 1976 lungo le coste siciliane, sarà possibile demolire e ricostruire strutture edificate prima del 1976, aumentandone volumetria e cubatura.
Carta chiarisce invece che l’emendamento non interviene in alcun modo sulle costruzioni che non sono in regola con le norme edilizie e urbanistiche.
“La norma permetterà ai proprietari dirute o comunque in pessime condizioni, di recuperarne la fruibilità, migliorandone la qualità e l’aspetto.
Diventerà possibile anche apportare modifiche interne alle abitazioni di vecchia concezione, che non ne avrebbero le caratteristiche, per trasformarle in B&B.
Con questa norma vogliamo sottolineare che si può puntare ancora sul turismo, sulla ricostruzione e demolizione di opere esistenti che, lo sottolineo, dovranno essere in regola con le norme edilizie e ambientali e i vincoli paesaggistici.
Nessuna sanatoria, vogliamo solo ridare dignità ai nostri litorali per renderli ancora più belli e fruibili”.






