Alla Valle dei Templi di Agrigento c’erano oltre 35 gradi, ma era Natale.
Non è uno scherzo, davvero il Volo, trio canoro formato da Gianluca Ginoble, Ignazio Boschetto e Piero Barone, si è esibito nei giorni scorsi nel Concerto di Natale davanti al tempio della Concordia.
Il doppio concerto è stato registrato e sarà trasmesso la vigilia di Natale in Italia da Canale 5, quello registrato il 31 agosto, e da numerose emittenti all’estero quello dell’1 settembre.
Il secondo è stato registrato in lingua inglese, inglese proprio per essere trasmesso sull’emittente pubblica televisiva americana Pbs (Public Broadcasting Service) in tutti gli Stati Uniti a partire da fine novembre e per tutto il 2025.
Il ricavato dei due concerti verrà devoluto in beneficenza per progetti di promozione sociale in Sicilia.
La polemica era esplosa soprattutto sui social, anche per il costo dei due concerti, che sono stati finanziati dalla Regione Sicilia per promuovere Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.
Il costo complessivo è infatti di 1 milione e 200 mila euro, di cui 200 mila il compenso per i tre artisti, che percepiranno altri 14 mila euro per aver partecipato alla conferenza stampa di presentazione dell’evento.
Per rendere credibile lo scenario, agli spettatori che, al costo di 80 euro, hanno esaurito in una settimana i 770 biglietti disponibili, è stato imposto un ‘dress code’, cioè l’obbligo di indossare abiti invernali, per ricreare il più possibile l’atmosfera natalizia.
Abiti scuri quindi per gli uomini, vestiti lunghi con scialli o coprispalle eleganti per le donne, ma tutti graziati dall’obbligo del cappotto, che era stato ipotizzato sui social.
Agli spettatori è stato anche chiesto di rispettare rigorosamente le indicazioni su quando e quanto applaudire.
Vietati riprese, pubblicazioni, diffusioni di fotografie, filmati, immagini digitali o registrazioni audiovisive.
Qualcuno ha perfino indossato un cappello natalizio per una foto sullo sfondo dei templi illuminati.
Il sindaco Francesco Miccichè, ha tagliato corto sulle polemiche di questi ultimi giorni.
Ha preferito sottolineare il ritorno in termini di immagine per la città dei templi in vista dell’appuntamento con Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.
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