
Il tema della depurazione torna al centro del dibattito politico cittadino, dopo la pubblicazione del parere 517/25 del 29 agosto 2025 da parte della Commissione tecnica specialistica (Cts).
A chiederlo è il presidente del movimento politico Edicola Libera, Domenico Tringali, che ha sollecitato la convocazione di un Consiglio comunale aperto e monotematico, con l’obiettivo di aggiornare la cittadinanza sullo stato attuale del progetto.
La richiesta, avanzata attraverso il referente locale della Lega, Rosario Salmeri, punta ad avviare un confronto serio e costruttivo sull’opera, considerata cruciale per il futuro ambientale e urbano della città.
“Dovrebbe essere la maggioranza ad avviare un serio dibattito, che non sfoci in caciara – ha dichiarato Tringali – noi, come gruppo, siamo troppo piccoli per farlo da soli”.
Un invito al dialogo che parte da una posizione chiara: non tornare indietro sul progetto, pur riconoscendone alcuni limiti.
“Condividiamo le parole del sindaco Giuseppe Di Mare quando afferma: ‘Giù le mani dal depuratore’.
Magari non è stata la soluzione migliore, ma ora la strada è tracciata.
Fermarsi significherebbe abbandonare una certezza per inseguire un’incognita”.
I nodi critici: fognatura, stazioni di rilancio e impatto ambientale
Tringali solleva però perplessità su alcuni aspetti chiave del progetto esecutivo già approvato, in particolare sulla rete fognaria e sull’impianto di sollevamento e pretrattamento (la cosiddetta stazione P0) previsto all’ingresso della città.
Critiche vengono espresse anche contro il modello centralizzato del sistema, giudicato “antistorico”.
Secondo Tringali, infatti, convogliare i reflui da zone esterne come Brucoli e Agnone verso Augusta comporta “una follia tecnica e gestionale”, a causa dell’elevato numero di stazioni di rilancio necessarie e dei conseguenti costi di manutenzione e gestione.
“Quell’area – sostiene – avrebbe bisogno di un piccolo impianto separato, come avviene in molte altre realtà”.
Particolare attenzione viene richiesta per le problematiche odorigene e ambientali della stazione P0.
“Anche se confinato in un edificio, il refluo necessita di un sistema efficiente di abbattimento degli odori, con filtri a carboni attivi e chiller di raffreddamento.
Rimaniamo scettici che non ci saranno emissioni. E in caso di guasto, il rischio è che il primo trattamento scarichi direttamente a mare, con gravi conseguenze per l’ecosistema”.
Secondo il presidente di Edicola libera, il Consiglio comunale aperto dovrebbe avere l’obiettivo di fare chiarezza, aggiornare i cittadini sull’iter dell’opera e sulle azioni previste per mitigare i possibili impatti ambientali.
In particolare, viene chiesto un intervento di Carmelo Bramato, responsabile unico del procedimento, “che conosce bene la realtà locale”.
“La battaglia per un mare pulito non deve dividerci” conclude Tringali – serve trasparenza, condivisione e rispetto per il futuro della nostra città”.
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