
A distanza di otto giorni risulta ancora dispersa Marianna Bello, la donna di 38 anni travolta a Favara, nell’agrigentino, dal nubifragio del primo ottobre.
Da quel giorno centinaia di uomini e mezzi dei Vigili del fuoco, della Protezione civile e dei Carabinieri ma anche cittadini volontari stanno lavorando senza tregua per ritrovarla ispezionando canali, pozzi, laghetti, ripulendo con le ruspe il letto del torrente.
Delle squadre di ricerca da oggi fanno parte anche altri due cani speciali del gruppo cinofilo dei Carabinieri del Centro di addestramento di Firenze che si aggiungono ai cani molecolari e c’è anche la Guardia costiera per perlustrare tutto il litorale agrigentino.
In campo c’è anche un piccolo robot del consorzio che gestisce la rete fognaria nell’agrigentino che sta perlustrando all’interno dei canaloni a circa 20 chilometri dalla piazza dove è stata vista l’ultima volta.
Non si lascia nulla di intentato in una zona vasta – con un corso d’acqua e vegetazione oltre che opere idrauliche e canaloni- per ritrovare la mamma di tre bambini le cui ultime immagini sono quelle dei video di quel nubifragio pubblicati sui social in cui si vede la donna che, nel tentativo di salvarsi dalla furia dell’acqua, scende dalla macchina ma viene trascinata.
Nei giorni scorsi sono stati ritrovati il portafoglio, la giacca e la borsa della donna lungo il vallone Cicchillo e il prefetto di Agrigento già nei giorni scorsi ha prorogato le operazioni almeno fino a domenica 12 ottobre.
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