È durata tre ore e mezza la seduta aperta di ieri del Consiglio comunale di Melilli, in cui si è discusso della vicenda legata al progetto del Tmb e alle polemiche sull’area su cui dovrebbe essere realizzato, di proprietà di un nipote del sindaco e del fratello dell’ex assessore Caruso.
Diversi gli esponenti politici della provincia presenti, ma il convitato di pietra è stato l’onorevole Cannata, accusato di voler colpire la città di Melilli e il suo sindaco, con l’obiettivo di contrastarne il ruolo in provincia della prima e l’ascesa politica del secondo.
Carta ha difeso il progetto dell’impianto, finanziato dalla Regione per 34 milioni di euro, con i fondi di sviluppo e coesione 2021-2027, che colpirebbe gli interessi dei privati che operano nel settore dei rifiuti e in particolare nella gestione delle discariche.
Nell’aula consiliare stipata oltre il limite della capienza, la seduta è stata aperta degli interventi dell’assessore Aloisio e del dirigente del settore Protezione Civile, Igiene ed Ecologia Albanese, che hanno ricostruito l’iter del procedimento e sottolineato il valore dell’impianto, nel ciclo di trattamento dei rifiuti, per ridurre i conferimenti in discarica.
Il presidente del Libero Consorzio di Siracusa, Giansiracusa, ha ricordato i ritardi storici nella realizzazione dell’impiantistica in provincia, che hanno portato al proliferare delle discariche e degli interessi che ruotano intorno alla gestione del ciclo dei rifiuti.
Tra gli interventi, quello del deputato regionale Carlo Auteri, componente della commissione Ambiente all’Ars, presieduta dallo stesso Giuseppe Carta.
Auteri ha accusato Cannata di essere il mandante politico delle accuse per frenare lo sviluppo di Melilli.
Ma ad infiammare la seduta è stato l’intervento di Antonio Annino, dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, assistente parlamentare del vice presidente della commissione Bilancio alla Camera, Luca Cannata, ruolo che ha rivendicato con orgoglio.
Annino ha ribadito le accuse all’amministrazione già formulate nel corso di una lunga diretta social di qualche giorno fa, sfiorando la rissa verbale con il sindaco e la presidente del Consiglio Alessia Mangiafico, abile nella gestione della seduta anche nei momenti più accesi.
Annino ha di fatto chiesto di trasformare la seduta in un dibattito con il sindaco, chiedendo, cosa che gli è stata concessa, di intervenire più volte per replicare alle dichiarazioni del sindaco, e di consultare direttamente in aula alcuni documenti legati all’ubicazione dell’impianto.
Nel suo intervento, il sindaco Carta è stato un fiume in piena, ingaggiando un vero e proprio duello con Annino, ribaltando le accuse di interessi sull’area politica di cui fa parte.
Il sindaco ha chiarito come riguardo l’acquisizione dei terreni su cui realizzare l’impianto, non sia stato compiuto nessun atto concreto, né di acquisto né di esproprio, e ha ricordato di avere inviato, nei giorni scorsi, alla Srr Ato Siracusa una lettera per chiedere di valutare la ricollocazione dell’impianto, anche in un altro comune della provincia.
Carta ha parlato di interessi a realizzare discariche nel territorio di Melilli da parte di società private, alla quale l’amministrazione si oppone anche in sede giudiziaria, e di come la realizzazione del Tmb, a gestione pubblica, ne bloccherebbe la realizzazione.
Ha sottolineato come a chiedere l’autorizzazione a realizzare una delle discariche, vicino al centro abitato di Villasmundo sarebbe di una società di Avola, legata alla società che gestisce la raccolta dei rifiuti in quel comune.
E come alla realizzazione di un’altra discarica sarebbe interessato direttamente il marito della sindaca di Avola Rossana Cannata, sorella del deputato di Fratelli d’Italia.
In un passaggio del suo intervento, facendo riferimento alla maglietta indossata, che qualcuno ha sottolineato essere simile a quella indossata dal presidente ucraino, Carta ha affermato: “Il nostro compito è quello di essere lo Zelensky della provincia di Siracusa e difendere i cittadini di Melilli e di questo comprensorio industriale”.
Alla fine della seduta il sindaco ha annunciato che sporgerà querela per diffamazione contro le accuse rivolte all’amministrazione comunale e alla sua famiglia.
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