Le associazioni Legambiente Sicilia, WWF Sicilia, Zero Waste Sicilia e Federconsumatori Sicilia hanno depositato presso la Sezione di controllo per la Regione siciliana della Corte dei conti una dettagliata relazione tecnica nell’ambito del contraddittorio avviato con la Regione sulla gestione del ciclo dei rifiuti, all’economia circolare e alle politiche ambientali regionali.
La presentazione della relazione nello stesso giorno in cui il presidente Renato Schifani ha annunciato l’aggiudicazione della gara per la progettazione dei due termovalorizzatori a Palermo e a Catania. (leggi l’articolo)
Nella relazione tecnica, le associazioni mettono in evidenza una serie di incongruenze degli atti regionali e commissariali pubblicati durante la gestione ordinaria ed emergenziale rispetto alla normativa europea, nazionale e regionale in materia di diritto ambientale e ai principi efficienza, economicità, concorrenza e neutralità della P.A.
Le associazioni sottolineano soprattutto rappresentato i riflessi finanziari delle scelte impiantistiche e programmatorie, con particolare riguardo ai costi a carico della collettività.
Questi, in particolare gli aspetti critici evidenziati, anche alla luce dei rilievi emersi alla bozza di referto della sezione di controllo della Corte dei conti:
- il persistente ritardo e la vaghezza del Piano regionale di gestione dei rifiuti, privo di un cronoprogramma chiaro e di indicatori verificabili;
- la compressione delle procedure partecipative e l’uso sistematico di commissariamenti e ordinanze straordinarie, che hanno ridotto trasparenza ed efficacia;
- la priorità assegnata a discariche e inceneritori, in contrasto con la gerarchia europea dei rifiuti, che privilegia prevenzione, riuso e riciclo;
- le scelte di localizzazione impiantistica discutibili sotto il profilo ambientale e giuridico, con possibili ricadute di illegittimità e concorrenza sleale;
- il sovradimensionamento della capacità di trattamento degli inceneritori che ingesserebbe lo sviluppo della raccolta differenziata con un aumento dei costi di conferimento che graveranno sulle tasche dei cittadini
- l’opacità nella gestione delle risorse pubbliche, con contabilità speciali non chiuse, affidamenti non trasparenti e duplicazioni di spesa.
Le associazioni ambientaliste sottolineano nella relazione come l’attuale modello siciliano abbia prodotto un aumento strutturale dei costi di gestione dei rifiuti, scaricato sui bilanci comunali e sulle tariffe pagate dai cittadini, che risultano stabilmente più alte della media nazionale.
Le scelte impiantistiche, in particolare il ricorso massiccio a discariche, inceneritori e trasferimenti fuori Regione, secondo le associazioni hanno comportato sprechi stimabili in centinaia di milioni di euro e rischiano di configurare veri e propri profili di danno erariale.
Iscriviti al Canale WhatsApp di Webmarte TV in modo semplice e veloce.
Clicca qui per entrare nel canale e quindi premi il pulsante in alto a destra “Iscriviti”.
Non riceverai notifiche, ma potrai consultare i nostri articoli aggiornati quando vorrai.









