Crotone conferma il poco invidiabile titolo di provincia italiana con la peggiore qualità della vita.
Quella calabrese si conferma infatti al 107mo e ultimo posto della classifica delle province, secondo il rapporto annuale “Qualità della vita 2023”, pubblicato da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma.
Lo studio tiene conto di nove indicatori: Affari e lavoro, Ambiente, Reati e sicurezza, Sicurezza sociale, Istruzione e Formazione, Popolazione, Sistema salute, Tempo libero, Reddito e Ricchezza.
Nella classifica, Crotone è preceduta da due province siciliane, Messina e Caltanissetta, rispettivamente 105ma e 106ma.
Ma sono tutte le siciliane a occupare i posti di coda della graduatoria delle 107 province italiane.
Per trovare la prima provincia siciliana, bisogna infatti scendere fino all’88mo posto, dove si conferma Ragusa, che perde quattro posizioni rispetto allo scorso anno, seguita da Trapani che si conferma 93ma.
Conferma la posizione dello scorso anno anche Palermo, che è 98ma.
Seguono Enna alla 100ma posizione, Siracusa 102ma e Catania 103ma.
La provincia si Siracusa guadagna quattro posizioni rispetto allo scorso anno e lascia la penultima.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 42)La provincia in cui si vive meglio è Bolzano, lo scorso anno al secondo posto, seguita da Milano e Bologna, che guadagnano rispettivamente tre e una posizione rispetto allo scorso anno, quando al primo posto figurava Trento, ora retrocessa in quarta posizione.
Firenze occupa la quinta posizione, seguita da Parma, Padova e Monza.
Roma passa dalla 53° alla 33ma posizione, e diventa la prima provincia del centro sud.
L’indagine conferma l’aumento del divario tra nord e sud.
Quest’anno la qualità della vita in Italia è risultata buona o accettabile in 63 province su 107, in linea con gli ultimi due anni (erano 64 nel 2022; 63 nel 2021; 60 nel 2020, anno dell’emergenza pandemica).
Si tratta per lo più di province dell’arco alpino, centrale e orientale, della pianura padana e dell’appennino tosco-emiliano, con ramificazioni verso Toscana, Umbria e Marche.
Al contrario, le province del Sud e delle Isole compaiono quasi integralmente nei gruppi 3 e 4 dell’indagine, in cui la qualità della vita è valutata scarsa o insufficiente.






