Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali, ha presentato nei giorni scorsi l’Edizione 2025 del Programma Nazionale Esiti (PNE).
Il programma è sviluppato dall’Agenzia su mandato del Ministero e rappresenta un osservatorio permanente sull’assistenza ospedaliera, attraverso l’analisi della variabilità dei processi e degli esiti, misura la qualità del sistema sanitario nazionale.
Il quadro che emerge è quello di un sistema sanitario complessivamente in miglioramento, seppure ancora segnato da grandi diseguaglianze territoriali, e da un netto divario Nord-Sud.
Il divario è particolarmente evidente soprattutto per quanto riguarda i volumi per la chirurgia oncologica complessa di pancreas e retto, sulla tempestività di accesso a procedure salvavita e sull’appropriatezza clinica in area materno-infantile.
Il Programma Nazionale Esiti ha visto progressivamente crescere il numero degli indicatori, che è oggi di 218, di cui 189 relativi all’assistenza ospedaliera (67 di esito/processo, 101 di volume e 21 di ospedalizzazione) e 29 relativi all’assistenza territoriale, quest’ultima valutata indirettamente in termini di ospedalizzazione evitabile (14 indicatori), esiti a lungo termine (11) e accessi impropri in PS (4).
Nell’edizione di quest’anno sono state valutate complessivamente 1.117 strutture di ricovero per acuti, sia pubbliche che private.
La valutazione della qualità del servizio è effettuata sulla base dei 218 indicatori chiave relativi a otto aree cliniche: Cardiocircolatorio, Respiratorio, Nefrologia, Chirurgia Generale, Gravidanza e Parto, Osteomuscolare, Nervoso, Chirurgia Oncologica.
Nel complesso, quasi 2 ospedali su 10 sono però ‘rimandati’ per qualità dell’assistenza.
Sono state individuate 197 strutture da sottoporre ad un processo di revisione tramite audit, 68 in meno rispetto allo scorso anno, quando erano 239.
Tra le strutture sottoposte ad audit, 51 sono in Campania, 43 in Sicilia, nessuna in Valle d’Aosta, nella Provincia autonoma di Trento e in Umbria.
Tra le 15 strutture con livello alto o medio alto in tutte le aree cliniche, 5 sono in Lombardia, 3 in Veneto, 2 in Emilia Romagna, 1 in Piemonte, in Toscana, in Umbria e nelle Marche.
Unico ospedale del sud è l’Azienda Ospedaliera Federico II di Napoli in Campania.
Vediamo quali sono gli ospedali siciliani inseriti nell’elenco delle strutture con livello molto alto.
Nell’Ambito Cardiocircolatorio c’è l’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania.
In quello della Chirurgia oncologica troviamo la Casa di Cura La Maddalena Spa di Palermo.
Ma dove la Sanità siciliana sembra funzionare meglio è nell’Ambito osteomuscolare, dove troviamo ben 14 strutture, di queste solo due sono strutture pubbliche, entrambe in provincia di Siracusa: l’Ospedale Trigona di Noto e Generale Di Zona di Lentini
Le altre 12 sono strutture sanitarie private.
Due sono in provincia di Trapani, entrambe ad Erice: la Casa di Cura Villa Dei Gerani e la Casa di Cura Sant’Anna Srl.
Due sono in provincia di Siracusa: la Casa di Cura Santa Lucia Glef a Siracusa e l’Istituto Ortopedico Villa Salus I. Galatioto Srl a Melilli.
Quattro sono in provincia di Palermo: la Casa di Cure Orestano Srl, la Casa di Cura Noto Pasqualino Srl e la Casa di Cura Latteri Valsava Srl, tutte a Palermo, e la Casa di Cura Igea Snc a Partinico.
Tre sono in provincia di Catania: la Casa di Cura Valsalva Srl, il Private Hospital Argento Srl e l’Istituto Clinico Vidimura Srl, tutti nel capoluogo.
L’elenco è completato dalla Casa di Cura Carmona Srl di Messina.
Iscriviti al Canale WhatsApp di Webmarte TV in modo semplice e veloce.
Clicca qui per entrare nel canale e quindi premi il pulsante in alto a destra “Iscriviti”.
Non riceverai notifiche, ma potrai consultare i nostri articoli aggiornati quando vorrai.












