Dopo una sosta durata più del previsto le barche della Global Sumud Flotilla hanno lasciato la rada di Portopalo di Capo Passero per dirigersi verso Gaza.
Sono 42 barche, partite in parte dalla Sicilia e le altre da Tunisi, mentre altre 2 sono in navigazione nel Canale di Sicilia, provenienti da Pantelleria
Le flottiglia dovrà incontrarsi le altre barche, attualmente ferme nel porto dell’isola greca di Milo, nel Mare Egeo, a metà strada tra Atene e Creta, e che ne frattempo sono diventate 6.
Superate le difficoltà organizzative e i problemi sorti nelle ultime settimane, entra così nel vivo quella che è stata definita “la più grande missione di solidarietà della storia”, che sfiderà il blocco navale imposto da Israele, per portare aiuti umanitari al popolo palestinese assediato dall’offensiva militare israeliana.
La flotta è composta da 50 imbarcazioni con a bordo diverse centinaia di attivisti provenienti da 44 Paesi, tra cui 5 parlamentari ed europarlamentari italiani.
La partenza delle prime imbarcazioni da Genova, i primi giorni di settembre, era stata salutata da una fiaccolata alla quale hanno partecipato oltre 50.000 persone.
Un gruppo di barche era partito da Barcellona in Spagna, ma aveva dovuto riparare poco dopo, par alcuni giorni, in porto a causa delle condizioni pessime del mare.
Il nome dell’iniziativa comprende la parola “Sumud”, che in arabo che significa “resilienza” ma, come hanno spiegato gli organizzatori, per i palestinesi vuol dire “resistenza all’oppressione” e diritto a vivere nella propria terra.
Intanto un sondaggio di Only Numbers, realizzato per RTI-Reti Televisive Italiane S.p.A., evidenzia come gli italiani sono divisi anche sul consenso alla missione.
Alla domanda, “Come giudica gli attivisti della Global Flotilla diretti verso Gaza e la loro azione?”, gli intervistati hanno risposto:
Esibizionisti: cercano solo visibilità, il 28,2%
Eroici: difendono una causa giusta con coraggio il 23,9%
Imprudenti: mettono in pericolo sé stessi e gli altri il 21,9%
Altro il 3,5%
Non sa / non risponde il 22,5%.
Mentre solo il 12,9% ritiene che l’invasione di Gaza con i carri armati da parte di Israele rappresenti un suo diritto legittimo, contro il 69,4% che risponde no e il 17,7% non sa / non risponde.
È possibile seguire la navigazione della Global Sumud Flotilla utilizzando questo link.
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