
Il presidente della 4a Commissione all’Ars, Giuseppe Carta, chiede alle istituzioni regionali di accelerare la nomina del Garante per l’Infanzia nella provincia di Siracusa.
Carta fa riferimento a segnalazioni ricevute su vicende anomale, che sarebbero gestite in maniera discutibile, col rischio di creare danni ai minori, al punto da rendere urgente la presenza di un organo di controllo e garanzia sul territorio.
“L’assenza di una figura di Garante per l’Infanzia a Siracusa è obiettivamente insostenibile.
Nonostante le numerose difficoltà legate alla gestione degli affidamenti, dei ricongiungimenti familiari e della tutela dei diritti dei minori, la nostra provincia non dispone ancora di una figura locale che possa garantire un monitoraggio diretto e tempestivo sui processi che riguardano i più piccoli”.
Il deputato sottolinea come a Siracusa continui a mancare la figura, presente invece in alcuni comuni, tra cui Melilli, di cui lo stesso è sindaco.
“Manca una supervisione costante che risponda in maniera puntuale alle esigenze del nostro territorio. Questa carenza ha ripercussioni gravi anche sui minori coinvolti in processi di affidamento e ricongiungimento, dove il benessere psicologico e affettivo dei bambini non può essere lasciato in secondo piano rispetto alle altre dinamiche familiari”
Carta definisce intollerabile che i minori siano coinvolti in un sistema che non rispetta la loro dignità e il loro diritto di crescere in un contesto che favorisca il loro benessere emotivo e psicologico.
Ribadisce l’urgenza di istituire “una figura di riferimento anche per tutti quei minori coinvolti in affidamenti, adozioni o ricongiungimenti familiari, e che operi con una visione esclusivamente orientata al benessere dei bambini“.
Per questo Carta chiede l’intervento dell’Assessorato Regionale alla Famiglia e annuncia che lunedì prossimo all’Ars presenterà una interrogazione al governo regionale sulla questione.
“È necessario che vengano adottati provvedimenti concreti per garantire la continuità affettiva dei minori, specie nei casi di affidamenti e ricongiungimenti.
I processi devono essere gestiti con la massima attenzione e competenza, senza che i bambini subiscano traumi o disagi psicologici dovuti a ritardi o disorganizzazione. L’introduzione di spazi neutri e il potenziamento dei servizi psicologici devono essere priorità nell’intervento.
C’è la necessità di una visione unitaria che metta al centro sempre e comunque i diritti e il benessere dei minori, senza che possano subire l’influenza di dinamiche familiari o burocratiche che non tengono conto delle loro esigenze. La tutela dei bambini non deve essere subordinata a nessun altro interesse, ma deve essere il principio guida per ogni azione istituzionale”.
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