
Quella di domani sarà una giornata importante per la sanità siciliana.
È infatti all’ordine del giorno della VI Commissione – Salute, Servizi Sociali e Sanitari dell’Assemblea regionale siciliana la discussione sulla richiesta di parere sulla “Proposta di revisione della Rete ospedaliera della Regione siciliana”.
Dopo il parere favorevole espresso dalla Conferenza permanente della Programmazione sanitaria, seppure con qualche distinguo, il documento dovrà ora essere esaminato dalla VI Commissione Salute dell’Ars per il parere obbligatorio previsto dalla normativa e, successivamente, tornerà in giunta per l’approvazione definitiva, prima di essere trasmesso al ministero della Salute per il via libera finale.
Siamo quindi all’epilogo di una vicenda politica complessa che ha provocato tensioni per parecchi mesi anche all’interno della stessa maggioranza di governo.
Il sindaco di Melilli e deputato all’Ars, dove presiede la Commissione Ambiente, promette battaglia.
“Domani, in Commissione Sanità all’ARS, porterò con determinazione le istanze dei nostri territori, troppo penalizzati dalla nuova proposta di rete ospedaliera approvata in giunta”.
Nel mirino del leader di Grande Sicilia in provincia di Siracusa, ci sono i tagli previsti per gli ospedali di Noto e di Augusta.
“Noto e Augusta non possono essere lasciate indietro.
Difenderò con forza il Pronto Soccorso e il reparto di Ortopedia dell’ospedale di Noto, servizi essenziali per la salute e la sicurezza di migliaia di cittadini.
Caldeggio la proposta, in un primo momento accettata, del presidente del consiglio di Noto Pietro Rosa che richiedeva il mantenimento di Ortopedia e l’apertura del Pronto Soccorso h24.
Allo stesso modo, chiederò il ripristino urgente del servizio di Otorinolaringoiatria ad Augusta, completamente eliminato dall’offerta sanitaria della zona nord della provincia”.
Per Carta è inaccettabile che i cittadini di Augusta e dei comuni limitrofi siano costretti a spostarsi altrove per prestazioni fondamentali.
“La cosiddetta ‘sanità di frontiera’ è stata trascurata.
È necessario rivedere subito la proposta di rete ospedaliera, per garantire un sistema sanitario realmente equo e vicino alle persone.
Faccio appello al Governo Regionale: la proposta approvata non risponde ai reali bisogni della nostra popolazione.
Chiedo che venga modificata per tutelare i diritti sanitari di tutti, non solo di chi vive nei grandi centri. Domani chiederò azioni concrete e tempestive.
La sanità non può essere oggetto di tagli, ma di investimenti”.
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