
La notizia pubblicata dal quotidiano LiveSicilia è di quelle destinate a fare rumore.
Secondo il quotidiano, il sindaco di Melilli e presidente della Commissione Ambiente all’Ars, Giuseppe Carta, sarebbe in procinto di lasciare il Mpa Grande Sicilia di Raffaele Lombardo, di cui è leader incontrastato in provincia di Siracusa, per aderire alla Lega di Luca Sammartino.
Ma l’interessato, da noi sentito, smentisce seccamente: “nessun passaggio alla Lega”.
A spingere Carta a riflettere sulla possibilità di lasciare il Mpa sarebbe l’accordo siglato a inizio settembre tra Lombardo e Schifani, per l’adesione del movimento autonomista a Forza Italia.
L’accordo prevede il tesseramento degli aderenti a Mpa al partito berlusconiano, per partecipare al congresso regionale e dare il sostegno al candidato alla segreteria Marcello Caruso, che così sarebbe al riparo dagli attacchi che vengono dall’ala che fa riferimento al vicepresidente della Camera Giorgio Mulè e all’eurodeputato Marco Falcone, che sarebbe il candidato alternativo a Caruso.
Il Mpa avrebbe in cambio la certezza di eleggere alcuni candidati alle prossime regionali e alle politiche del 2027.
Sullo sfondo c’è infatti un sondaggio realizzato alcuni mesi fa da Swg, che accredita il partito di Lombardo del 2,5% dei consensi, ben lontano dalla soglia di sbarramento del 5% su base regionale, che è necessario superare per partecipare alla attribuzione dei seggi.
La nascita costituzione di Grande Sicilia non ha dato i risultati sperati e il contributo di Lagalla e Miccichè non sembra essere sufficiente a colmare le difficoltà che il partito ha in alcune province.
Ma l’accordo penalizzerebbe Carta a Siracusa, dove è stato eletto nel 2022 con 6.673 voti di preferenza.
In provincia si scontrerebbe infatti con l’uomo forte di Forza Italia, Riccardo Gennuso, che in quell’occasione fu eletto con 6.632 preferenze, appena 41 in meno di Carta.
L’ipotesi che il listone FI Mpa possa conquistare due dei cinque seggi in provincia, sembra remota.
Rimarrebbe la possibilità di un posto garantito nel listino del presidente.
Da qualche settimana Sammartino, rientrato in grande stile nel governo regionale, che aveva lasciato dopo la sospensione di un anno dovuta a un procedimento giudiziario in cui è coinvolto e non ancora arrivato a processo, è impegnato in una campagna di rafforzamento del suo partito, a spese soprattutto di FdI.
Due settimane fa, nel corso della Festa dell’Amicizia della Nuova Democrazia Cristiana a Ribera, il Commissario regionale della Lega Germanà e Cuffaro hanno stipulato un “Patto per la Sicilia”, che prevede l’alleanza tra i due partiti alle elezioni politiche del 2027, ma non le regionali, dove i due partiti andranno con liste separate.
Sammartino sta accogliendo personaggi politici proveniente da altri partiti del centrodestra un po’ in tutte le province siciliane per preparare liste forti in vista delle elezioni regionali del 2027.
La provincia in cui il rafforzamento è già importante è Caltanissetta, dove coordinatore provinciale è il sindaco di Serradifalco Leonardo Burgio, che è il figlio dell’assessora regionale alla Salute Daniela Faraoni, voluta fortemente da Schifani, sono molti i nuovi aderenti tra consiglieri comunali e amministratori.
A Catania dopo quello di due consiglieri comunali di Fratelli d’Italia del capoluogo, è arrivato l’ex vice coordinatore regionale dello stesso partito Francesco D’Urso Somma.
Continua quindi il processo di riconfigurazione del centrodestra in Sicilia, destinato a cambiare i rapporti di forza tra i partiti e ad alimentare le tensioni.
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