Mentre arrivava la notizia che il Tar Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva del DI 127/2023, presentato dalla Flc Cgil assieme ad alcune regioni, tra cui non c’è la Sicilia, fissando l’udienza di merito per il 6 febbraio 2024, il Consiglio comunale di Siracusa non ha votato l’Atto di indirizzo sul dimensionamento scolastico per mancanza del numero legale.
La seduta si era aperta con la presentazione della proposta elaborata dalla 2a Commissione consiliare, che l’ha approvata all’unanimità.
Questi, in estrema sintesi, il contenuto della proposta:
- la soppressione dell’I.C. “Martoglio” con aggregazione di tutti i plessi all’I.C. “Verga” ad eccezione del plesso “Collodi”, in via Asbesta;
- considerata la vicinanza territoriale con il plesso Collodi di Via Asbesta dell’I.C. “Martoglio” con la frazione di Belvedere, aggregazione del suddetto plesso all’istituto comprensivo “Brancati”;
- la deroga per “il mantenimento del presidio scolastico autonomo” per l’istituto comprensivo “Chindemi” di Siracusa.
Dopo la lettura del documento da parte del presidente della Commissione Giovanni Boscarino, che ha incassato l’apprezzamento di numerosi consiglieri intervenuti, il consigliere Paolo Romano di Fratelli d’Italia ha presentato una nuova proposta che modifica sostanzialmente quella della commissione.
La proposta del consigliere Romano, che invoca l’applicazione del cosiddetto ‘decreto Caivano’ approvato recentemente dal parlamento, prevede, tra l’altro, l’accorpamento dei comprensivi Martoglio e Chindemi, per costituire una unica scuola di periferia.
Il capogruppo di Insieme Ivan Scimonelli ha quindi chiesto il rinvio degli atti alla Commissione per consentire un approfondimento e una sintesi tra i due documenti.
Altri consiglieri hanno invece chiesto una sospensione della seduta di dieci minuti, ma la proposta, posta in votazione, è stata respinta.
A quel punto, il consigliere Ferdinando Messina ha lasciato l’aula in segno di protesta, dopo un intervento polemico.
Così hanno fatto i consiglieri di Insieme e quelli del partito democratico, che pure si erano dichiarati a favore della proposta di atto di indirizzo.
Verificata l’assenza del numero legale, al presidente Di Mauro non è rimasto altro da fare che sciogliere la seduta.






