Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 44)
Si riscalda l’autunno nella zona industriale siracusana.
Gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno provocato la dura reazione dei sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, i cui segretari provinciali, con un documento congiunto, hanno definito quanto successo “un’altra pagina nera contro il diritto di sciopero sancito dalla nostra costituzione”.
Pochi giorni fa, la protesta dei lavoratori Synergo, alla portineria di Versalis, contro il mancato pagamento di tre mensilità, ha avuto come conseguenza l’invio, da parte di Versails, di una lettera denuncia che i sindacati hanno definito “provocatoria”, per “criminalizzare i legittimi e pacifici presidi dei lavoratori”.
L’1 novembre la Sonatrach, ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine per difendere “con arroganza il ‘diritto di impresa’ di chi sfrutta i lavoratori”.
Ieri mattina c’è stata la risposta dei lavoratori metalmeccanici che hanno scioperato alla Sonatrach.
“Le tute blu non si fanno prendere in giro”.
Così il comunicato a firma dei tre segretari provinciali, Angelo Sardella, Antonio Recano e Giorgio Miozzi.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 42)“I diritti dei lavoratori sono ormai un costo per questi piccoli dittatori del profitto, ma i metalmeccanici in questi mesi hanno intrapreso una battaglia di legalità e di dignità, normativa e salariale, che intendono portare fino in fondo.
Il settore degli appalti è composto da circa 7 mila unità, che subiscono livelli di precarietà, sfruttamento e pressione coercitiva ormai insopportabili, tutto questo è la rappresentazione plastica del degrado che soffre, oggi, il lavoro all’ombra del Petrolchimico.
Oggi i lavoratori degli appalti, con il loro bagaglio di competenze e professionalità subiscono la pressione di un sistema industriale autoritario, che ha trasformato i lavoratori in una massa di “avventizi” costantemente sottomessa al ricatto di finire dentro il vortice della disoccupazione.
Le aziende in questi anni, usando come scudo la crisi, hanno continuato ad ignorare le richieste sindacali di ridare valore e dignità al lavoro metalmeccanico, che come dimostrato in questi giorni è indispensabile per il funzionamento e la sicurezza degli impianti”.
Per i tre sindacati, la gravità della situazione creatasi nel polo industriale richiede la costruzione di “un fronte ampio di tutti i lavoratori, che vada oltre le giuste richieste di carattere sindacale e si ponga su un terreno di lotta e di generale scontro contro un sistema industriale sordo ed arrogante”.
Fim, Fiom e Uilm affermano che il percorso unitario intrapreso “debba diventare elemento di una pratica di lotta che metta insieme, la giusta ridistribuzione di una quota del profitto realizzato con la partecipazione dei metalmeccanici e denunci la pericolosa condizione di oggettiva insicurezza che oggi vive il Petrolchimico”.
“La sfida che ci attende si consuma in condizioni difficili ma dobbiamo essere in grado di rimettere al centro l’organizzazione delle lotte e riconquistare sicurezza, salario e dignità.
Occorre che ognuno non ceda alla logica del “nessuno è colpevole”, del “nulla può cambiare sotto il sole”, con la consapevolezza, la forza e la determinazione che ci hanno sempre caratterizzato. Seneca diceva ‘Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare’, noi siamo i metalmeccanici sappiamo da dove veniamo e abbiamo chiaro dove vogliamo andare”.






