
Con un comunicato a firma del segretario di Sinistra Italiana, Sebastiano Zappulla, Alleanza Verdi e Sinistra della provincia di Siracusa denuncia le conseguenze dei gravi riguardi nell’attuazione delle misure previste dal Pnrr.
Solo qualche settimana fa, AVS aveva presentato una interrogazione parlamentare, a firma del senatore Tino Magni, per denunciare proprio i ritardi del Pnrr in provincia di Siracusa e il rischio, conseguente, di perdere progetti e risorse.
“Oggi prendiamo atto, purtroppo, che avevamo ragione e che il nostro appello non è stato raccolto da nessuno, in primis dal governo Meloni e dai rappresentanti politici del centro destra siracusano. La sanità il primo settore ha subirne i contraccolpi, la zona sud la prima area della nostra provincia ad essere penalizzata da questo fallimento”.
Così Sebastiano Zappulla, che elenca le conseguenze dei ritardi nella realizzazione di Case di comunità e Ospedali di comunità, nel sud della provincia.
“Come ampiamente previsto, infatti, in relazione allo stato di attuazione e della relativa percentuale di spesa della Missione 6-Salute del PNRR, iniziano ad essere revocati alcuni interventi per i quali non è possibile garantire la conclusione dei lavori di realizzazione entro il 31/12/2025 (per le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità) ed entro il 31/03/2026 (per gli Ospedali Sicuri)”.
Con due distinte Delibere, n. 1574 e 1575 del 09.10.2025, l’ASP di Siracusa ha infatti dovuto prendere atto dell’impossibilità di concludere i lavori entro i termini previsti, dell’Ospedale di Comunità di Noto e della Casa di Comunità di Rosolini, e ha revocato i due interventi e riassegnato i finanziamenti per la rimodulazione di altre opere già in corso.
Sinistra Italiana sottolinea la ulteriore penalizzazione della sanità della zona sud, “nonostante la stessa goda di una particolare protezione dell’attuale Deus ex machina della sanità siracusana”.
In realtà, sottolinea Zappulla, le due strutture dovrebbero rientrare, in un futuro quanto mai incerto, in un diverso regime giuridico e finanziario previsto dal Fondo pluriennale per l’Edilizia Sanitaria ex art.20 L.67/88 (lo stesso con cui sarà finanziata la costruzione del nuovo Ospedale di Siracusa). Si tratta di un Fondo che viene utilizzato per la costruzione o la ristrutturazione di tutti gli Ospedali siciliani e da cui si attinge anche per l’adeguamento antisismico degli Ospedali (interventi quest’ultimi finanziati con il PNRR). Purtroppo a furia di stornare risorse dal PNRR per costruire ponti o acquistare armi e attingere al citato art. 20 L.67/88, non sappiamo cosa rimanga ancora a disposizione della Sicilia.
“Alla revoca riguardante le due strutture si aggiunge la non lusinghiera proposta di rimodulazione della rete ospedaliera che riguarda l’Ospedale Trigona di Noto che apparentemente sembrerebbe destinato ad un potenziamento, ma che in realtà verrà privato del suo reparto di eccellenza (ortopedia) senza che contemporaneamente vengano attivati quei reparti che si aspettano ormai da moltissimi anni (Riabilitazione e Lungodegenza), a cui ora si aggiunge la perdita dell’Ospedale di Comunità, peraltro già aperto in via sperimentale (!?) con acclusa cerimonia alla presenza delle Autorità.
Sinistra Italiana-Avs chiede chiarezza sul reale destino delle strutture revocate e soprattutto sulla tempistica dell’apertura dei servizi previsti dalla nuova rete ospedaliera e sulla riorganizzazione degli Ospedali riuniti Avola-Noto”.
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