
Sono ufficialmente iniziati, nei giorni scorsi, i lavori di restauro e spolveratura del Fondo Blasco, una preziosa raccolta di volumi, manoscritti e opuscoli conservati nella biblioteca comunale di Augusta, che coprono un arco temporale che va dai primi decenni del Seicento fino ai primi del Novecento.
L’iniziativa è promossa dall’assessorato alla Cultura, Tradizioni e Promozione del Territorio, con l’obiettivo di preservare e valorizzare un patrimonio documentale di straordinaria importanza per la storia locale.
“Si tratta di materiale in gran parte inedito – ha spiegato l’assessore Giuseppe Carrabino – che viene periodicamente consultato da studiosi e ricercatori per approfondire la storia, le tradizioni e i personaggi illustri di Augusta.
Gran parte di questi documenti sono manoscritti di grande valore, che necessitano di cure particolari”.
Il progetto, finanziato con una somma complessiva di 1.800 euro, è stato affidato al laboratorio di restauro di Nicoletta Scariolo di Siracusa, specializzato nel recupero e nella conservazione di documenti antichi.
Le attività sono già in corso nella sede della biblioteca, dove è stato allestito un cantiere dedicato.
Anche il sindaco Giuseppe Di Mare ha sottolineato l’importanza dell’intervento:
“Questi volumi vengono consultati regolarmente da studenti universitari e accademici impegnati in ricerche e tesi di laurea.
La conservazione e la futura digitalizzazione del Fondo Blasco rappresentano un investimento nella memoria storica della città”.
A dirigere il progetto come responsabile unico è Alessandra Castorina, mentre il sovrintendente ai Beni culturali di Siracusa, Antonino Lutri, ha accolto e sostenuto l’iniziativa.
L’assessore Carrabino ha inoltre annunciato che il passo successivo sarà la digitalizzazione dell’intero fondo, per garantirne una più ampia accessibilità e salvaguardarne l’integrità.
Tuttavia, non mancano le criticità:
“Nel corso delle verifiche effettuate in questi anni – ha precisato – è emersa la mancanza di alcuni documenti che risultavano presenti nell’inventario originario consegnato dagli eredi Blasco”.
Un progetto che si configura, dunque, non solo come operazione di restauro, ma anche come atto di tutela della memoria collettiva, fondamentale per le future generazioni e per chi continua a studiare la ricca storia della città di Augusta.
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