Circa 300 grammi di sostanze stupefacenti e diversi telefoni cellulari sono stati sequestrati all’interno della casa di reclusione di Augusta durante un’operazione congiunta condotta dalla Polizia penitenziaria.
L’intervento, scattato all’alba dell’1 luglio sotto la direzione del comandante dirigente Guido Maiorana, ha visto impegnato il reparto operativo in un’azione mirata a contrastare l’ingresso illecito di materiali vietati in carcere.
Nel corso dei controlli sono stati rinvenuti smartphone completi di sim card e cavi di ricarica, presumibilmente destinati ad alcuni detenuti. Il blitz conferma l’efficacia delle attività di controllo messe in campo dal personale, nonostante le ben note criticità legate alla carenza di organico, in particolare nei ruoli intermedi.
“La lotta alla criminalità interna rimane una delle priorità assolute – ha dichiarato Salvatore Gagliani, segretario provinciale del Sappe, il Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria – ma senza investimenti adeguati in tecnologia e risorse umane sarà sempre più difficile mantenere la sicurezza”.
Il sindacato torna così a sollecitare misure strutturali per schermare gli istituti penitenziari e bloccare l’uso dei telefoni cellulari, ritenuti strumenti sempre più utilizzati per gestire attività illecite anche dall’interno delle celle.
Secondo quanto riportato, negli ultimi tempi i tentativi di introdurre telefoni e droga nelle carceri italiane stanno aumentando, spesso mediante droni o lanci dall’esterno.
Una tendenza preoccupante che rende ancora più complesso il lavoro degli agenti, spesso costretti ad affrontare situazioni ad alto rischio con dotazioni limitate.
A fronte di queste difficoltà, la direzione della struttura di Augusta può contare su un team coeso e determinato.
In particolare, il comandante Maiorana viene indicato come una figura centrale nel rafforzare il senso di appartenenza tra il personale, un elemento che ha favorito il successo di diverse operazioni di prevenzione negli ultimi mesi.
Il Sappe lancia dunque un nuovo appello al Governo affinché venga varato un piano straordinario per il rafforzamento della sicurezza nelle carceri italiane.
“Non si può più attendere – ha concluso il sindacato – Lo Stato deve fornire agli operatori penitenziari strumenti adeguati per arginare le infiltrazioni criminali e garantire il rispetto della legalità anche all’interno degli istituti di pena.”
Nel frattempo, ad Augusta, il lavoro degli agenti prosegue senza sosta per mantenere alta l’attenzione e impedire ogni tentativo di eludere le regole, anche dietro le sbarre.
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