Nella suggestiva cornice della chiesa di San Domenico, la rappresentazione de “La Novena Augustana”, progetto culturale e performativo promosso dalla Società Augustana di Storia Patria (Sasp), presieduta da Salvatore Romano. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Comune di Augusta e l’assessorato alla Cultura, ha ricevuto il patrocinio di Rotary, Interact e Rotaract, grazie anche alla disponibilità di padre Alfio Scapellato, che ha accolto l’evento sottolineandone il valore culturale e comunitario.
La serata si è aperta con l’intervento di Carmela Mendola, che ha introdotto il pubblico alla rappresentazione offrendo una lettura antropologica del rito della Novena.
Mendola ha illustrato le tre fasi del rito di passaggio, così come individuate da diversi studiosi, fornendo inoltre notizie sui suonatori, sull’appuntamento tradizionalmente fissato all’inizio di dicembre e sulla Novena in dialetto, trascritta dalla maestra Elena Saraceno e pubblicata nel 1905 nella Storia di Augusta di Sebastiano Salomone.
“La Novena Augustana” prende forma da un rito domestico popolare, restituito attraverso un linguaggio teatrale essenziale e rispettoso della tradizione. In scena, oggetti simbolici della quotidianità — la cona, gli agrumi, i cibi semplici — diventano segni narrativi capaci di evocare una memoria condivisa fatta di gesti, relazioni familiari e consuetudini tramandate. La rappresentazione si sviluppa come una successione di scene di vita quotidiana, in cui il rito non appare mai statico, ma vissuto e incarnato.
Protagoniste della performance sono state le attrici Anna Passanisi e Amelia Martelli, affiancate da Elisa Matellini in qualità di assistente alla regia, insieme ai 21 alunni della scuola di recitazione Shloq, diretta dal maestro Salvo Tempio.
Il coinvolgimento dei giovani ha rappresentato uno degli aspetti più significativi del progetto, evidenziando l’importanza della trasmissione intergenerazionale delle tradizioni e dell’educazione alla memo
La drammaturgia, costruita su una struttura poetica rigorosa di versi ottonari articolati in quartine e distico finale, ha scandito il ritmo della narrazione accompagnando l’azione scenica.
Un impianto sobrio che ha lasciato spazio alla recitazione, al canto e alla musica dal vivo, affidata al violino di Beatrice Di Mare e al contrabbasso di Marco Moschitto, elementi centrali nel ricreare l’atmosfera intima e raccolta del rito.
Nel suo intervento, padre Scapellato ha sottolineato come iniziative di questo tipo rappresentino un’importante occasione di incontro tra cultura, spiritualità e comunità, valorizzando i riti popolari non come semplici testimonianze del passato, ma come pratiche ancora capaci di parlare al presente.
L’assessore alla Cultura Giuseppe Carrabino, il vicepresidente Rotary Francesco Messina, la presidente Rotaract Maria Virginia Pitari e la past president Interact Vittoria Romano hanno espresso apprezzamento per la bravura dei giovani interpreti, rivolgendo al numeroso pubblico presente gli auguri per le festività.
«La Novena Augustana non è solo una rappresentazione – ha affermato il presidente della Sasp, Salvatore Romano – ma un’occasione per riflettere su ciò che custodiamo e sugli elementi di una cultura che rischia di scomparire se non viene raccontata e trasmessa».
La “Novena Augustana” si conferma così come un progetto di alto valore culturale e sociale, in cui teatro, musica e antropologia si intrecciano per restituire alla comunità di Augusta un patrimonio immateriale vivo e condiviso, capace di rafforzare il senso di appartenenza e la memoria collettiva.
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