Per Sasol ltaly spa, che ha il suo stabilimento in contrada Marcellino ad Augusta, il progetto della discarica di rifiuti Log Service Srl provocherebbe impatti negativi sull’ambiente e sulle attività dello stabilimento.
Si legge nelle otto pagine delle osservazioni tecniche inerenti i possibili impatti sullo Stabilimento Sasol ltaly spa, presentate dall’azienda all’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, nell’ambito del procedimento di autorizzazione della discarica di rifiuti speciali pericolosi a servizio dei rifiuti prodotti dall’impianto di Termodistruzione della società Gespi.
In merito alla discarica, per la realizzazione della quale il Comune di Augusta, nella Conferenza di servizi del 18 luglio ha espresso parere favorevole, Legambiente e Natura sicula avevano già presentato le proprie osservazioni. (leggi l’articolo)
Sasol ltaly “si riserva ogni azione e determinazione a tutela dei propri diritti e interessi e, considerata l’attuale pendenza del procedimento autorizzativo, nonché la mancata pubblicazione all’Albo pretorio online del Comune di Augusta dell’avviso di consultazione pubblica, con la presente avanza le proprie osservazioni tecniche inerenti i possibili impatti della discarica sulla attività produttiva svolta”.
Nel merito, l’azienda ritiene che la nuova discarica comporti rischi per le strutture impiantistiche e industriali di Sasol e che alcuni aspetti idrogeologici, ambientali e di sicurezza non siano stati sufficientemente approfonditi e verificati.
Secondo l’azienda, il progetto definitivo della discarica “non si sofferma con il necessario grado di dettaglio sulla possibile presenza di una falda superficiale, ovvero sulla circolazione idrica sotterranea sostenuta dal livello di argille grigio-azzurre, la cui profondità è indicata nel Progetto Definitivo come pari a circa 9-10 m”.
Per Sasol Italy, la realizzazione della discarica in prossimità dei pozzi profondi della proprie e di altre aziende industriali, potrebbe causare la contaminazione della falda, mettendo in crisi la produttività e sostenibilità dell’azienda.
Rilievi vengono mossi anche alla realizzazione del palancolato perimetrale, che dovrebbe isolare totalmente la discarica e costituire di fatto un secondo livello di protezione della falda superficiale nell’eventualità di fuoriuscite di sostanze contaminanti dalla discarica, e che, secondo Sasol, costituirebbe una sorta di diga che farebbe variare il livello della falda a monte e a valle.
Inoltre, la realizzazione del palancolato potrebbe indurre, durante la fase di infissione delle strutture di contenimento, vibrazioni indotte con problemi di tenuta ai serbatoi o alle altre strutture impiantistiche Sasol, ne deriverebbero situazioni di pericolo immediato di incendio e inquinamento delle matrici ambientali, da gestire ai sensi della normativa vigente.
Altra osservazione riguarda la valutazione degli impatti inerenti la disciplina Seveso, considerato che nelle immediate vicinanze della nuova discarica si trovano due serbatoi della capacità di circa 40.000 mc ciascuno, contenenti kerosene, prodotto classificato sia infiammabile che pericoloso per l’ambiente.
L’azienda chiede di accertare, in relazione agli aspetti idrogeologici e strutturali, se sia stata condotta una analisi di rischio dedicata, con tutte le verifiche necessarie per escludere che potenziali eventi accidentali nella discarica, quali ad esempio incendi, possano innescare per “effetto domino” impatti sui citati serbatoi Sasol, proprio in considerazione della loro dimensione e contenuto, le conseguenze sui temi sicurezza e ambiente, nonché a livello di impatto economico, sarebbero enormemente gravi e rilevanti.
Ricordiamo che Sasol Italy aveva chiesto di essere pienamente coinvolta nel procedimento autorizzativo ma, ad oggi, non è stata invitata a partecipare alla conferenza dei servizi
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