
Dopo l’insediamento della Commissione nominata dal Prefetto di Siracusa Chiara Armenia per esercitare i poteri di accesso agli atti e di accertamento, di cui è titolare per delega del Ministro dell’interno, il mondo politico a Francofonte appare comprensibilmente disorientato e diviso.
Il Partito democratico interviene con un comunicato in cui dichiara che le notizie relative a una serie di visite ispettive presso vari uffici comunali, facevano da qualche tempo presagire a uno sviluppo di questo tipo.
“Si tratta di un fatto grave che genera preoccupazione per i riflessi negativi che ne derivano per l’immagine della comunità, senza sottovalutare il possibile rallentamento dell’attività amministrativa dell’ente.
Nell’interesse dei cittadini auspichiamo che l’indagine venga condotta con rigore e si concluda con l’esclusione di qualsiasi forma di infiltrazione mafiosa con la piena collaborazioni di quanti, amministratori o funzionari, dovessero essere coinvolti nell’indagine sui cui contenuti riteniamo opportuno non formulare alcuna ipotesi”.
Intanto trapela poco su quali siano gli atti al centro dell’indagine, che comunque riguarderebbero l’attività amministrativa degli ultimi sette anni, quelli in cui l’amministrazione è stata guidata dall’attuale sindaco Daniele Lentini.
Il Pd locale ribadisce le distanze dall’amministrazione comunale rispetto alla quale è opposizione.
“Senza ipocrisia di circostanza non esprimiamo alcuna solidarietà al primo cittadino il cui operato, nella funzione ricoperta, si è caratterizzato per la mancanza di confronto con i consiglieri di opposizione e un evidente fastidio verso qualsiasi attività di controllo condotta legittimamente dagli stessi o richieste di informazioni su attività di interesse generale al punto di alimentare ipotesi di opacità nell’attività amministrativa, soprattutto dei servizi tecnici e finanziari.
Diversamente dal sindaco, riteniamo che non possa esistere speranza di superare lo stato di grave crisi che sta vivendo la collettività di Francofonte senza il dialogo tra le forze politiche, il confronto con le organizzazioni sindacali, il coinvolgimento dei cittadini, possibile in diverse forme, ma mai messo in pratica dall’attuale amministrazione.
In tale direzione siamo stati e siamo ancora pienamente disponibili, mantenendo un ruolo di opposizione che propone soluzioni ai problemi dei cittadini.
A prescindere dalle conclusioni dell’attività della commissione prefettizia da poco insediata”.
La Commissione dovrà svolgere indagini, entro 180 giorni dall’insediamento, rinnovabili una sola vota, per accertare la presenza collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori, ovvero su forme di condizionamento degli stessi.
Sulla base della relazione che la commissione presenterà al Ministero dell’Interno, il Consiglio dei Ministri potrà chiedere al Presidente della Repubblica di emettere il decreto di scioglimento degli organi elettivi.
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