
Come è noto, la Corte dei conti ha negato il visto di legittimità alla delibera del Cipess relativa al Piano economico finanziario per la realizzazione del ‘Ponte sullo Stretto’, suscitando la dura reazione del governo con in testa il ministro Salvini.
Sia chiaro che la Corte non si è espressa sull’opportunità di realizzare l’opera e non è entrata nel merito della stessa.
Ha semplicemente svolto il compito che le è affidato dal comma 2 dell’articolo 100 della Costituzione, che è quello di esercitare il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato.
In attesa di conoscere le motivazioni che sono alla base della decisione, che si avranno entro i prossimi 30 giorni, il governo non ha preso per niente bene la bocciatura della delibera del Cipess che dava il via alla realizzazione dell’opera.
Con la ormai consueta cortesia ‘trumpiana’ verso gli organi di controllo e la magistratura in particolare, la presidente Meloni ha definito la delibera della Corte un “Nuovo atto di invasione dei giudici”, per annunciare subito dopo, assieme al vice premier Salvini, che il governo andrà avanti lo stesso.
Chissenefrega se la Corte dei conti ha negato il visto di legittimità!
La legge lo consente con una procedura specifica, e quindi si andrà avanti.
Senza voler fare a tutti i costi l’antipatico professorino, in tempi in cui tanto si parla di Educazione civica a scuola, forse non fa male ricordare che la democrazia si basa sull’equilibrio dei poteri, che la Costituzione affida a ciascun organo di governo e di controllo.
Al Governo spetta la potestà di emanare regolamenti, che costituiscono una fonte secondaria di produzione giuridica, attraverso i quali può dare attuazione ed integrare le disposizioni legislative, e indirizza l’attività amministrativa verso obiettivi coerenti con la propri azione.
Il potere di fare le leggi è invece del Parlamento.
Non sono frasi tratte dal manuale di un gruppo eversivo, si trovano sul sito istituzionale del governo italiano.
La Corte, in una nota ha precisato che forse con le accuse si è un po’ esagerato.
“Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei Conti. Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l’operato dei magistrati”.
Ma qualcuno si è chiesto, metti il caso, se le obiezioni di carattere giuridico sono fondate?
E quella che una volta era l’opinione pubblica cosa fa?
I cittadini, ormai trasformati in tifosi ultrà, come allo stadio urlano contro la squadra avversaria a prescindere da come va la partita, anzi spesso senza neanche guardarla perché troppo impegnati a insultare gli odiati avversari.
E quindi anche stavolta, indossata ognuno la propria casacca si è subito partiti all’attacco del governo o della Corte, a seconda della curva dello stadio in cui si è seduti, il più delle volte senza neanche avere idea di cosa si stia realmente parlando.
Gli altri, quelli a cui questa politica rissa, come il calcio, non interessa e non appassiona, stanno a casa, cambiano canale e guardano un film.
Per quei pochi che volessero capire come sono andate le cose, proviamo testardamente a riassumere, sulla base di quello che emerge dalla lettura della stampa specializzata, quali sono i rilievi.
A settembre l’Ufficio di controllo della Corte dei conti aveva richiesto al Governo una serie di chiarimenti sulla delibera del Cipess che ha dato il via libera ai lavori per il Ponte e che ha approvato il progetto definitivo.
L’Ufficio ha richiesto informazioni sulla procedura d’urgenza adottata per classificare il ponte come opera di interesse strategico militare, su alcune voci di costo e sulle stime di traffico.
Secondo la magistratura contabile “risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione”.
“Quanto alle stime di traffico – al piano tariffario di cui allo studio redatto dalla TPlan Consulting – poste a fondamento del progetto si chiedono chiarimenti in ordine alle valutazioni svolte”.
Tra i punti finiti sotto la lente di ingrandimento della Corte dei conti, ci sono le coperture economiche, la conformità del progetto definitivo alle normative ambientali, antisismiche e alle regole europee sul superamento del 50% del costo iniziale.
La Corte avrebbe inoltre sollevato dubbi sulla competenza del Cipess, considerato organo “politico”.
Ma chissenefrega, tanto, ognuno rimane della propria opinione, anzi di quella del proprio schieramento, e il progetto va avanti tra gli applausi dei fans e le critiche delle opposizioni.
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