
Il Gip del Tribunale di Palermo ha disposto gli arresti domiciliari per l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, l’ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia Roberto Colletti, e per Antonio Iacono.
Per Vito Raso, ex braccio destro di Cuffaro, Mauro Marchese e Marco Dammone, il Gip ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Per Marchese e Dammone si aggiunge la misura cautelare del divieto, per un anno, di esercitare attività imprenditoriali e uffici direttivi di persone giuridiche.
Per gli altri 11 indagati, il Gip ha respinto la richiesta della Procura della Repubblica di Palermo.
Tra loro ci sono l’ex manager dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone e i medici e funzionari componenti della Commissione di gara all’Asp di Siracusa.
Respinta anche la richesta di arresti domiciliari per il capogruppo della Dc all’Ars Camelo Pace e per il deputato di No moderati, lex ministro Saverio Romano.
Le accuse per le 18 persone indagate sono di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione.
L’indagine riguarda la gara per i sirvezi ausiliari bandita dall’Asp di Siracusa per 2 milioni di euro.
Secondo gli inquirenti, Cuffaro avrebbe fatto pressioni sul direttore generale dell’Asp Caltagirone, per far vincere la gara alla ditta Dussmann che avrebbe poi subappaltato i lavori a ditte vicine a Cuffaro e a Romano.
Per aggiustare l’esito della gara, Caltagirone avrebbe coinvolto i componenti della Commissione di gara e il Rup del procedimento.
Nell’indagine c’è anche il concorso pubblico a 15 posti a tempo indeterminato per operatore socio sanitario all’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo, che sarebbe stato truccato per favorire una candidata indicata da Cuffaro.
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