
La notizia è arrivata proprio mentre il presidente dell’Assemblea regionale Siciliana si apprestava a presiedere la seduta a Sala d’Ercole per discutere e votare la mozione di sfiducia contro il presidente della Regione Schifani, presentata dalle opposizioni.
Con Galvagno il Pm ha chiesto il rinvio a giudizio per altre 5 persone, tra cui l’ex portavoce Sabrina De Capitani e l’imprenditrice Caterina Cannariato, moglie del titolare di Sicily by Car, Dragotto.
Per il presidente dell’Ars l’accusa è di corruzione, peculato, truffa e falso ideologico.
I Pm hanno chiesto il rinvio a giudizio anche per l’imprenditore Alessandro Alessi, per Marianna Amato, dipendente della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana e per Roberto Marino, all’epoca dei fatti autista del presidente dell’Ars.
L’udienza preliminare è stata fissata per il 21 gennaio prossimo dal Gup del tribunale del capoluogo siciliano, Giuseppa Zampino.
Secondo l’accusa, Galvagno e la De Capitani, avrebbero favorito gli interessi della Cannariato, rappresentante in Sicilia della Fondazione Marisa Bellisario e vicepresidente della Fondazione Tommaso Dragotto, con il finanziamento di una serie di eventi, tra cui come un apericena del costo di 11mila euro per l’evento “Donna, Economia e Potere”, realizzato dalla Fondazione Bellisario a Palermo ad ottobre del 2023.
Uno dei finanziamenti è quello di 100 mila euro assegnati dall’assessorato regionale alle Politiche sociali alla Fondazione Dragotto per l’iniziativa
Il presidente dell’Ars avrebbe fatto inserire nella legge di Bilancio del 2024 un contributo di 98mila euro in favore della Fondazione Tommaso Dragotto, destinato allo svolgimento dell’evento “Un magico natale”, rivolta ai “ragazzi a rischio di marginalità sociale”, con la realizzazione di due eventi, a Palermo e a Catania, il 20 e il 21 dicembre, al Teatro Politeama e al Teatro Bellini.
In cambio, Galvagno avrebbe ottenuto un incarico di consulenza legale da parte della A&C Broker s.r.l. (società legalmente rappresentata dalla Cannariato) per la cugina Martina Galvagno; la nomina di Franco Ricci, compagno della De Capitani nel c.d.a. di Sicily By Car s.p.a. (società della famiglia della Cannariato), e un incarico per Marianna Amato, da parte della Fondazione Tommaso Dragotto, per l’organizzazione “La Sicilia per le donne”.
Un altro finanziamento è quello di 200 mila euro assegnati al Comune di Catania per le iniziative di Natale e Capodanno, poi gestite dalla società “Puntoeacapo”.
Secondo l’accusa, supportata anche intercettazioni disposte dalla Procura, in cambio dell’elargizione dei fondi gli imprenditori avrebbero dato incarichi alla portavoce e all’addetto stampa di Galvagno.
A Galvagno e all’ex autista Marino sono inoltre contestati il reato di peculato per l’uso a fini privati dell’auto di servizio, un’Audi 6, che sarebbe stata per 60 volte a disposizione del presidente, dell’autista, della segreteria e dell’ufficio di Gabinetto per scopi personali. Infine, Marino e Galvagno rispondono di truffa e falso: l’ex autista avrebbe dichiarato di decine di missioni mai fatte e vidimate da Galvagno, intascando circa 19mila euro per rimborsi spese e diarie.
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