
Da quando, per la defezione di un gruppo di consiglieri che alle elezioni di due anni e mezzo fa avevano appoggiato il sindaco e ora sono schierati all’opposizione, l’amministrazione comunale di Priolo non può contare su una maggioranza in Consiglio comunale.
Maggioranza e opposizione hanno infatti entrambi 8 consiglieri e si va avanti a suon di accuse reciproche e richieste di dimissioni ad ogni occasione, in un clima di rissa che produce lo stallo con il rischio della paralisi amministrativa
A settembre teatro dello scontro era stato la mancata approvazione delle variazioni di bilancio per l’importo di 150 mila euro per i festeggiamenti dell’Angelo Custode.
Ora è la volta del finanziamento delle iniziative per il Natale.
A meno di cambiamenti, che ad oggi sembrano improbabili, quest’anno a Priolo non ci saranno né le luminarie nelle strade né manifestazioni natalizie.
È il risultato dello scontro, l’ennesimo, tra maggioranza e opposizione, che ha raggiunto livelli dai quali sembra ormai difficile tornare indietro.
Nei giorni scorsi la presidente del Consiglio comunale, Federica Limeri, in una sua riflessione comunicata alla stampa, aveva sottolineato il clima di rancore in cui si svolgono le sedute.
“Purtroppo, continuo a leggere post che non fanno altro che alimentare odio e divisione, spesso proprio da chi dovrebbe dare l’esempio nel mantenere il decoro e il rispetto delle regole.
Non serve puntare il dito contro chi richiama all’ordine: ognuno di noi deve fare un passo indietro, guardarsi dentro e chiedersi se sta davvero dando l’esempio giusto, evitando di alzare inutilmente la voce o di interrompere chi sta parlando”.
Limeri, dopo avere lamentato gli attacchi alla sua persona nello svolgimento del ruolo di presidente, aveva evidenziato come lo scontro abbia finito per alimentare malumori e tensioni in tutta la città.
“Quest’anno vivremo il primo Natale senza nemmeno le luci che tradizionalmente riscaldano le nostre strade, proprio a causa di queste divisioni politiche che mi addolora dirlo si riflettono anche all’interno delle nostre famiglie.
Ho spiegato ai miei figli quanto accade, cercando di fargli capire che non si tratta di ‘colpa mia’ o ‘colpa tua’, ma di una situazione che richiede collaborazione, rispetto e un senso di responsabilità collettiva per il bene di tutti.
La nota della presidente del consiglio comunale si concludeva con l’annuncio di una segnalazione all’autorità competente, presumiamo il Prefetto, della necessità di riportare all’interno dell’organo il rispetto per la serietà dell’impegno e senso di responsabilità da parte di tutti.
“Basta con accuse ingiustificate e divisioni inutili: è tempo di lavorare insieme con serietà e rispetto per il bene della nostra città”.
Non sono mancate le reazioni dei consiglieri di opposizione. Mariangela Musumeci, di “Siamo Priolo”, ha ribaltato le accuse sulla presidente.
“Il richiamo al senso di responsabilità, fatto dal Presidente del civico consesso, è condivisibile. Cominci col dare l’esempio: si dimetta e dia priorità all’unità, che non ha saputo garantire in aula!”
Per invitarla a prendere atto dell’assenza di una maggioranza in consiglio e dimettersi.
“Il Presidente non può che prendere atto, con responsabilità, del fatto che la crisi politica, che ha paralizzato il paese e determinato la mancanza di sostegno numerico, è insanabile. Non si può più proseguire su questa rotta.
Pertanto il Presidente, eletta con il sostegno di una maggioranza ormai inesistente, cominci dando l’esempio rassegnando le proprie dimissioni, dimostrando di tenere al bene di Priolo piuttosto che ruoli e indennità, e prorogando le elezioni anticipate, che pongano fine ad una crisi politica irrimediabile”.

Per Grande Sicilia Mpa, è stato il consigliere Luca Campione a denunciare lo stallo: “da troppo tempo la nostra politica locale è insabbiata da una situazione politica di stallo”.
“La situazione di parità in Consiglio comunale e la mancanza di dialogo e confronto blocca il paese.
Siamo interpellati solo per votare le variazioni di bilancio, non condivise e concertate, che ovviamente portano alla nostra astensione, per poi essere attaccati mezzo social di non volere il bene dei cittadini, fomentando un’aria pesante e nervosa all’interno del paese.
Chiedo a gran voce le dimissioni del Sindaco e della Presidente del Consiglio, e confermo che in tal caso sarò il primo a rassegnare le mie dimissioni. Liberiamo il Paese”.
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