Quella di Antonello Cracolici alla segreteria regionale del Partito democratico sarebbe stata una candidatura autorevole, se parlava ormai da alcune settimane, ma ora è stato lo stesso presidente della Commissione regionale antimafia ad annunciare, nel corso di una conferenza stampa, il ritiro della sua disponibilità.
“Ritiro la mia disponibilità alla candidatura ma non rinuncio alla battaglia politica.
La mia disponibilità a candidarmi è venuta meno. Ho avvertito un certo disinteresse, da parte della segreteria nazionale.
Se alla segreteria nazionale non interessa il destino del Pd in Sicilia, vada come deve andare.
Questa mia decisione, so bene che mette in difficoltà quelle migliaia di persone che, spontaneamente, avendo saputo di questa mia disponibilità, hanno raccolto in tutta la Sicilia migliaia di firme a mio sostegno”.
Cracolici ha definito “stucchevole” la situazione del partito in Sicilia e ha annunciato il suo sostegno a una candidatura che si starebbe valutando, che dovrebbe essere annunciata nelle prossime ore, e che andrebbe oltre le appartenenze alle nozioni congressuali.
Cracolici usa toni duri nei confronti del suo partito, in cui si starebbe affermando “una cultura molto pericolosa, molto settaria”.
“C’è un moralismo da marciapiede che vedo diffondersi sempre più.
Non è stata colta la necessità di lavorare per trovare una soluzione condivisa, il più possibile da tutti, compreso Barbagallo.
Il quale, in modo legittimo, ha riproposto la sua candidatura.
Per queste ragioni ritengo che non ci siano le condizioni per mantenere in campo la mia disponibilità.
Temo che questo sarà un congresso che durerà a lungo e che potrà avere strascichi nella vita del nostro partito, mi auguro solo che il mio sia un timore sbagliato”.
Il presidente della Commissione antimafia all’Ars, storico dirigente del partito, lancia poi l’allarme sul rischio che il Pd in Sicilia diventi un “piccolo partito”, per controllarlo più che per ampliarlo.
“Oggi colgo una serie di silenzi, probabilmente imbarazzati, da parte della segreteria nazionale.
E questi ci stanno portando dritti ad un congresso che si preannuncia con una inevitabile contrapposizione che, a mio avviso, non farà bene al Pd.
Avevo scritto un messaggio alla segretaria nazionale dicendo, cara Elly il congresso siciliano rischia di avviarsi verso una situazione difficilmente ricomponibile, a partire dal giorno dopo.
Questo congresso è stato preceduto da alcune polemiche e ha dato una rappresentazione di un partito allo sbando.
Avevo manifestato quindi, la mia disponibilità a mettermi in gioco, nella prospettiva che la segreteria nazionale si ponesse il problema di come garantire forza e autorevolezza ad un partito che opera in una terra complicata e difficile come quella siciliana.
Ho atteso una risposta per 22 giorni e l’unico segnale ricevuto in tal senso è stato il rinvio delle procedure congressuali di una settimana”.
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