Il Pd siciliano? Un partito di inconcludenti.
Il campo largo? Non si può fare un campo largo con un partito stretto.
Sono alcuni dei giudizi espressi su partito democratico in Sicilia, dal ‘compagno’ Mirello Crisafulli in una intervista rilasciata ad Antonino Condorelli e pubblicata sul quotidiano online LiveSicilia.
Per i più giovani, vale la pena ricordare chi è Vladimiro Crisafulli, per tutti Mirello, nella foto di copertina in un raro abbraccio con il suo rivale di sempre, l’ex eurodeputato Claudio Fava.
La foto risale al Congresso regionale dei Democratici di Sinistra del 2005, e sancisce l’accordo per l’elezione a segretario di Antonello Cracolici.
Crisafulli, ora 75enne di Enna, già esponente di spicco del Partito comunista, è stato deputato all’Ars per tre legislature, eletto prima con il Pds e poi con i Ds, è stato vicepresidente dell’Assemblea e, dal 1998 a 2000, assessore regionale alla Presidenza nella Giunta di sinistra presieduta da Angelo Capodicasa.
Nel 2006 fu eletto alla Camera con l’Ulivo di Prodi e due anni dopo al Senato con il Pd.
Crisafulli è stato un leader indiscusso in Sicilia e una figura controversa, al punto da essere ritenuto ‘impresentabile’ dal Comitato di garanzia del Pd nel 2013 che annullò la sua candidatura al Senato, nonostante avesse vinto le ‘parlamentarie’, le primarie per la selezione delle candidature, per “tutelare l’immagine e l’onorabilità” del partito.
Tra le accuse, quella di vere incontrato in un noto hotel di Pergusa un pregiudicato per reati di mafia.
Coinvolto in numerosi procedimenti giudiziari, non ha però mai riportato condanne.
Noto per il suo linguaggio diretto, rimase famosa la sua indifferenza per la scelta del sistema elettorale, che espresse rispondendo a una domanda su quale fosse il sistema elettorale preferito: “tanto anche che si vota a sorteggio, sempre io vinco a Enna”.
Si devono soprattutto al suo impegno e alla sua determinazione, la nascita dell’Università Kore e l’istituzione della sede della facoltà di Medicina dell’Università Dunarea de Jos con i corsi a Enna.
Nell’intervista a Livesicilia, Crisafulli, che è componente della Direzione regionale del partito, non è per niente tenero sull’attuale Pd.
“Il congresso è stato organizzato e gestito con un prodotto che sarebbe stato meglio non determinare, avrebbero dovuto pensarci prima ed evitare questa conclusione triste. Il risultato è un partito di inconcludenti.
Quelli che si sentono legittimati sono inconcludenti, non possono concludere niente. Mi pare una forzatura, quella fatta, non supportata dallo statuto. Credo che la segreteria nazionale debba intervenire subito, per evitare che si determini una situazione di irreversibilità”.
Sulle alleanze è lapidario.
“Non si può fare un campo largo con un partito stretto. Né è possibile fare finta che non sia successo niente. Bisogna rimettere in moto il meccanismo congressuale. Bisogna non dare per scontata la chiusura sbagliata di un congresso illegittimo.
Un partito che si pone il problema di creare un’alternativa deve guardare all’unità dei propri aderenti, se si fanno forzature, vuol dire non costruire il futuro, un’alternativa e uno schieramento credibile”.
“Come dice Cracolici, siamo un partito di separarti in casa, la definizione è giusta.
Essendo separati in casa manco ci incontriamo, così non è un partito, è una aggregazione di disperati”.
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