Le immagini delle vacanze di quest’estete oscillano tra l’overturism in alcune località, sentieri di montagna affollati e stabilimenti balneari desolatamente vuoti.
Si discute delle ragioni che stanno provocando un calo sensibile di turisti, soprattutto italiani, anche in Sicilia, e in tanti indicano l’aumento dei prezzi tra le cause principali.
Il calo medio delle presenze negli stabilimenti balneari in Italia è stimato tra il 20 e il 30%.
A questo si aggiunge una riduzione notevole dei consumi per i servizi di bar, ristorante, noleggio attrezzature.
Proprio qualche giorno fa, è stato Alessandro Gassman, noto attore, a lanciare l’appello.
“Cari amici gestori di stabilimenti balneari.
Leggo che la stagione non sta andando bene bene.
Secondo voi perché?
Forse avete un po’ esagerato con i prezzi e la situazione economica del paese spinge gli italiani a scegliere una spiaggia libera?
Abbassate i prezzi e le cose, forse, andranno meglio. Capito come?”.
Ora è Cna Balneari Sicilia ad esprimere preoccupazione e ferma condanna per quella che ritiene una campagna di stampa che “in modo indiscriminato e generalizzato, accusa gli operatori balneari di aver applicato aumenti spropositati ai prezzi dei servizi offerti sulle spiagge italiane”.
Lo scrivono Mario Fazio e Gianpaolo Miceli, rispettivamente presidente e coordinatore di Cna Balneari Sicilia.
“I dati parlano chiaro, in Sicilia, nel 2025 l’aumento medio registrato è del 5%, un dato che riflette l’adeguamento ai crescenti costi di beni e servizi, e che si colloca ben al di sotto delle medie nazionali.
La nostra regione si conferma, ancora una volta, tra le più accessibili d’Italia per quanto riguarda i costi legati al comparto balneare.
I balneari siciliani operano con responsabilità, nonostante la costante incertezza normativa che grava sul settore come una vera e propria spada di Damocle.
Non accettiamo la narrazione tossica che ci dipinge come usurpatori del bene pubblico: è una rappresentazione ingiusta e lontana dalla realtà”.
Fazio e Miceli sottolineano come i servizi di fruizione del mare offerti valorizzano l’offerta turistica siciliana, e garantiscono sicurezza per i bagnanti, anche nelle spiagge libere non presidiate.
I due dirigenti di Cna balneari ricordano che i propri associati si occupano anche della cura e manutenzione degli spazi costieri, del rispetto delle normative ambientali e urbanistiche, dell’accoglienza e professionalità che contribuiscono alla reputazione della Sicilia come meta turistica di eccellenza.
“Invitiamo i media e l’opinione pubblica a un confronto serio e basato sui dati, evitando generalizzazioni che danneggiano un intero comparto fatto di imprenditori onesti, lavoratori stagionali e famiglie che investono nel territorio.
Difendiamo il diritto al lavoro, alla dignità e alla verità”.
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