Secondo un sondaggio di Swg, commissionato dal movimento Controcorrente, sarebbe Ismaele La Vardera il leader politico che gode della maggiore fiducia tra i siciliani.
Alla domanda “Lei ha molta, abbastanza, poca, nessuna fiducia in Ismaele La Vardera”, le persone intervistate che hanno risposto molta o abbastanza, sono state il 64%.
La Vardera è in testa alla classifica dei 9 politici sui quali è stato effettuato il sondaggio.
Al secondo posto, subito dopo l’ex iena, troviamo l’europarlamentare del M5s Giuseppe Antioci, che raccoglie il 46% dei consensi, all’ultimo posto il presidente della Regione Renato Schifani, con il 25%.
Dopo Antoci, troviamo nell’ordine, il vice presidente della Camera Giorgio Mulè con il 35%, seguito da tre esponenti praticamente appaiati: Nuccio di Paola del M5s e Cateno De Luca di Sud chiama Nord, entrambi con il 33% e il segretario regionale della Cgil Alfio Mannino al 32%.
Al 7mo posto c’è il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno con il 30%, seguito dalla deputata nazionale leghista Valeria Sudano, compagna del vicepresidente della Regione Luca Sammartino, e infine Schifani.
Rispetto allo stesso sondaggio dello scorso maggio, La Vardera registra un aumento del 14% mentre il capogruppo all’Ars del M5s Di Paola perde 3 punti e Galvagno paga le vicende giudiziarie che lo coinvolgono con un calo di 5 punti.
Tra i 4 leader del centrodestra inseriti nel sondaggio, Schifani è ultimo, mentre al primo posto c’è proprio il suo rivale dichiarato Giorgio Mulè, che ha già da alcuni mesi annunciato la sua intenzione di correre per la presidenza della Regione.
Mulè è anche fresco della nomina a responsabile di Forza Italia della campagna per il Sì al referendum sulla giustizia della prossima primavera, un incarico che gli darà notevole visibilità e prestigio.
È il segno che la ricandidatura di Schifani per il secondo mandato nel 2027 è tutt’altro che scontata.
Ma in caso di un confronto diretto tra Schifani e La Vardera, secondo il sondaggio, l’attuale presidente la spunterebbe con il 44% dei voti contro il 42% del rivale.
Gli indecisi, che a maggio erano il 23% oggi scenderebbero al 14%.
Significativi sono anche i dati sul consenso alle liste.
Il centrodestra, formato da FdI, FI, Lega e liste minori, sarebbe al 41%, in calo di 4,5 punti rispetto a maggio, mentre il centrosinistra di Pd, M5s, Avs e altri, sarebbe al 29%, a maggio era 33%.
In forte crescita sarebbe il movimento Controcorrente di La Vardera, che passerebbe dal 6 al 14%, in leggera crescita Sud chiama Norda, che dall’8,5% passerebbe al 9%, sempre più in difficoltà Grande Sicilia Mpa al 2%, lontano dallo sbarramento del 5% che è necessario superare per poter partecipare alla distribuzione dei seggi all’Ars.
Stesso problema avrebbero anche Lega, che dal 6% di maggio passerebbe al 3,5 e Dc, che dal 5 scenderebbe al 2,5%.
Tra i partiti maggiori, nel centrodestra FdI sarebbe al 19%, in calo di 2 punti, FI al 13,5% con un aumento di 2 punti e mezzo.
Nel centrosinistra il Pd sarebbe al 14% (-2), il M5s al 9,5% (-2,5) e Avs al 4%.
Si tratta solo di un sondaggio, ma i dati sicuramente stanno già facendo riflettere i leader politici siciliani e nelle prossime settimane potremmo già registrare movimenti importanti, soprattutto tra i partiti minori dell’attuale maggioranza.
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