
Siracusa, il massimo dirigente azzurro sottolinea che il suo impegno per la città non cambia. “Ma è doveroso – dice – che ognuno risponda del suo operato”.
“Il mio impegno verso questa società e la città di Siracusa resta immutato. Ma è doveroso, per rispetto del progetto, che ognuno risponda delle proprie scelte, così come io ho fatto e continuerò a fare per le mie”. Sono le parole del presidente del Siracusa Alessandro Ricci, finito sul banco degli imputati dopo il disastroso avvio di stagione.
I tifosi ne contestano l’operato e gli addebitano la crisi della squadra azzurra, ultima in classifica con 8 sconfitte e una vittoria nelle prime nove giornate di campionato. “A metà del mese di agosto ho convocato una conferenza stampa nella quale ho ritenuto doveroso assumermi la responsabilità per alcuni errori commessi nella gestione del club – sottolinea -. Si è trattato di un gesto sincero, ma anche di un atto funzionale a togliere pressione allo staff tecnico e alla direzione sportiva, affinché potessero lavorare con serenità e concentrazione. Ritengo che sia arrivato il momento di un’assunzione di responsabilità condivisa – prosegue Ricci – Le decisioni riguardanti l’aspetto tecnico e sportivo sono state interamente assunte dal direttore sportivo e dall’allenatore. La presidenza, nel pieno rispetto dei ruoli e delle professionalità, non è mai intervenuta nelle scelte di campo, né ha fornito indicazioni tecniche o suggerimenti sulle valutazioni dei singoli”.
Ricci specifica poi quale sia il compito di un presidente, quello di comunicare ai collaboratori il budget a disposizione per la stagione, “un budget che, per inciso – dice – non è stato ancora completamente utilizzato. Ho ritenuto e ritengo tuttora che la serenità e l’autonomia dello staff tecnico siano elementi fondamentali per costruire un progetto credibile e duraturo”.
Il presidente Ricci conclude sottolineando di non aver mai fornito indicazioni sul lavoro dell’allenatore, né espresso giudizi sulle scelte tecniche o tattiche. Non rientra tra le competenze di un presidente – dice – entrare nel merito di tali questioni: il campo deve essere territorio esclusivo di chi lavora ogni giorno con la squadra.










