
Non si ferma la faida interna a Fratelli d’Italia nella Sicilia orientale.
L’ex vice presidente del gruppo di FdI alla Camera Manlio Messina, ora passato al gruppo Misto, ai microfoni dell’inviata di Report risponde alle accuse di Luca Cannata, accuse che ribalta sul deputato di Avola.
Intervistato da Giulia Presutti che lo aveva incontrato all’aeroporto di Catania, sulle cosiddette ”collette”, il sistema di contribuzione utilizzato dall’allora sindaco di Avola per finanziare le attività del suo gruppo politico di riferimento, il vice presidente della Commissione Bilancio alla Camera, aveva accusato Messina e il deputato regionale Auteri di essere gli autori della trama ordita contro di lui per frenarne l’ascesa politica.
Al microfono della giornalista di Report, Cannata aveva parlato di ‘fuoco amico’, per bloccare la sua nomina a coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. (leggi l’articolo)
Messina aveva risposto ieri con un post sul suo profilo social.
“Nonostante siano mesi che non parlo ci sono questi due signori che hanno bisogno di parlare di me. Manie di protagonismo evidentemente.
Mi sa che è arrivato il momento che anch’io racconti qualcosa!”
Le cronache raccontano di un Messina furioso nei corridoi di Montecitorio, e di una certa preoccupazione di alcuni esponenti di FdI per gli effetti che avrebbero potuto avere le sue dichiarazioni.
Puntuale è arrivata oggi l’intervista alla stessa Giulia Presutti nella quale Messina ribalta le accuse su Cannata e chiama in causa i vertici nazionali di Fratelli d’Italia, parlando per la prima volta del suo rapporto col partito e dei motivi che lo hanno spinto a passare al gruppo misto.
Sulle accuse di fuoco amico risponde: “Io sono stato uno di quelli che ha chiesto al partito di nominare Cannata coordinatore regionale, quindi pensi quanto fuoco amico è il mio”.
Quindi accuse Cannata di essere stato l’autore dell’offensiva contro Carlo Auteri, il deputato regionale suo fedelissimo.
“Cannata lo ha detto pubblicamente, lo ha detto ame, ora io faccio uscire le cose su Auteri”.
Quindi accusa i vertici di FdI di averlo isolato.
“Qualcuno dei vertici romani doveva fare scoppiare il ‘caso Siracusa’, c’è riuscito e poi addossa la colpa a Manlio Messina.
Chieda ai vertici del partito perché Messina non doveva più stare in FdI. Forse perché ha sollevato questi casi?
Perché c’era qualcuno, figlioccio di qualche testa importante del partito che non doveva essere toccato?
No. Se uno fa porcherie anche nel nostro partito deve essere denunciato Se uno fa porcherie anche nel nostro partito deve essere denunciato”.
GUARDA LA PARTE DELL’INTERVISTA PUBBLICATA SUL PROFILO DI RAI REPORT
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