
Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle, Lealtà e Condivisione e Partito Democratico, chiedono che il processo di costituzione della società mista Aretusacque Spa, che dovrà gestire le acque in provincia per i prossimi trent’anni, avvenga con trasparenza.
A gennaio è stato individuato il socio privato che dovrà costituire con l’ATI la società mista.
Ad aggiudicarsi la gara è stato il raggruppamento temporaneo di impresa (RTI) composto da Acea Molise, una società interamente controllata dal gruppo romano Acea, e dalla Cogen spa di Catania
“Vorremmo poter dire che sorprende la repentina accelerazione nella costituzione della società mista Aretusacque Spa.
In verità, preoccupa più che altro.
La convocazione frettolosa risulta poi sospetta se non si mette i sindaci nella condizione di condividere con i cittadini le fondamentali scelte che riguardano nomi e governance per la gestione del servizio idrico in provincia di Siracusa”.
Il cartello di partiti e associazioni di sinistra sottolinea l’importanza procedere con i tempi giusti per dare modo ai sindaci di condividere le scelte con i cittadini.
“La nebulosa coalizione che ha determinato il risultato nelle elezioni del Libero Consorzio vuole forse calare dall’alto scelte su cui i sindaci non possono far altro che obbedire per non essere commissariati?
È bene sgombrare il campo da dubbi sin dalle prime mosse, da cui dipende peraltro il futuro della società”.
Piergiorgio Gerratana, Paolo Mirabella, Seby Zappulla e Carlo Gradenigo, che firmano il cpmunicato congiunto, ricordano la “poco fortunata” gestione precedente del servizio da parte della provicia, attraverso Sai8.
“Bene sarebbe muoversi in purezza estrema, come l’acqua che si deve gestire.
Prima che un comitato ristretto finisce per decidere per l’intera popolazione provinciale, invitiamo l’ATI, il presidente del Libero Consorzio e il sindaco del Comune capoluogo a chiarire in un confronto pubblico le ragioni alla base delle scelte, dei singoli nomi e delle prime mosse in cantiere, in modo tale da non lasciare spazio a dubbi o, peggio, sospetti.
Il controllo pubblico su un bene così prezioso come l’acqua non può essere mortificato o addirittura commissariato.
La politica giusta sceglie sempre la trasparenza e di stare dalla parte del cittadino, con azioni e dialogo”.
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