Assolte le 11 persone coinvolte nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Siracusa, Qulunquemente, tra cui il deputato regionale Carlo Auteri e l’ex sindaco di Priolo Antonello Rizza.
Questa la sentenza emessa oggi dai giudici della Corte di Appello di Catania, che hanno ribaltato quella di primo grado del Tribunale di Siracusa del 2019, che aveva condannato 10 imputati, assolvendone 6, per i reati, commessi a vario titolo, di concussione e truffa e voto di scambio.
Auteri era stato condannato a 1 anno e 2 mesi, Rizza a tre anni.
La vicenda per la quale erano imputati, assieme ad altri, risale a oltre 13 anni fa, al periodo in cui Rizza era sindaco di Priolo.
Secondo l’accusa, il sindaco, assieme ad alcuni assessori e dirigenti comunali, avrebbe elargito contributi in favore di persone che non avevano i requisiti, in cambio dell’appoggio alle elezioni regionali del 2012 e alle amministrative del 2013.
Auteri, che è imprenditore dello spettacolo, sempre secondo l’accusa, avrebbe ottenuto l’organizzazione del Carnevale del 2013 di Priolo con compensi più alti del dovuto, grazie alla presentazione di fatture gonfiate.
I giudici della Corte di Appello hanno assolto Auteri, assieme ad altri imputati, per un capo di imputazione, perché il fatto non sussiste.
Da un secondo capo di imputazione il deputato regionale è stato assolto assieme all’ex sindaco Rizza e ad altri due imputati, per “estinzione dei reati”.
Auteri, ha accolto con comprensibile soddisfazione la sentenza. Questo il commento sul suo profilo social.
“Beh, sono passati sei anni.
Dal 2019, dalla prima sentenza del processo ‘Qualunquemente Priolo’, per chi se lo fosse dimenticato.
Su questo procedimento sono stato offeso, denigrato, indicato come l’uomo più delinquente della provincia di Siracusa.
Oggi, a distanza di sei anni, vengo assolto perché il fatto non sussiste.
Mi rivolgo soprattutto a quei pochi concittadini di Sortino— e potrei fare nome e cognome — che hanno espresso parole di una gravità assoluta ferendo non solo me, ma l’orgoglio e la dignità della mia famiglia.
A voi dico solo una cosa: il tempo è galantuomo e prima di giudicare gli altri, guardatevi dentro, guardate la vostra coscienza.
E agli sciacalli a quelli che hanno sempre avuto il giudizio pronto e la bocca più veloce della verità dico: vergognatevi.
La giustizia è lenta, ma arriva.
E quando arriva, mette il punto.
E con quel punto azzera tutti gli sciacalli.
Ai cittadini dico: non giudicate mai con leggerezza aspettate i fatti, perché sono i fatti a decidere le storie e a scrivere la verità.
Assolto perché il fatto non sussiste”.
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