Con un decreto interministeriale, firmato a marzo dai ministri dell’Economia Giorgetti e dell’Interno Piantedosi, ha destinato ad Avola tutti i 5 milioni di euro previsti per i comuni di Sicilia e Sardegna da una norma introdotta nell’ultima finanziaria.
Una vera boccata di ossigeno per le casse comunali da tempo in sofferenza.
La norma prevede infatti lo stanziamento di 5 milioni da destinare ai comuni delle Regioni Sicilia e Sardegna con popolazione tra i 20.000 e i 35.000 abitanti che risultano avere il piano di riequilibrio finanziario, con durata dall’anno 2014 all’anno 2023, approvato dalla Corte dei conti nell’anno 2015 e tuttora soggetto al controllo della Corte dei conti.
Nel decreto del 12 marzo scorso si legge che soltanto il comune di Avola, che conta circa 30.500 abitanti, rientra tra quelli in possesso dei requisiti richiesti dalla norma.
In realtà la legge che prevede il sostegno agli enti in deficit strutturale è la n. 126 del 13 ottobre 2020, ma i 5 milioni ora destinati ad Avola sono il risultato di una modifica introdotta dall’ultima finanziaria, con un emendamento a firma del vice presidente della Commissione Bilancio della Camera, Luca Cannata.
Come è noto, sindaco di Avola è Rossana Cannata, che è la sorella del parlamentare.
Questo ha fatto sì che la norma fosse subito battezzata “salva sorella”, da Mario Barresi in un articolo pubblicato su La Sicilia di oggi, in cui racconta la curiosa vicenda.
Vicenda che ha già prodotto una interrogazione parlamentare di cui è primo firmatario il senatore del Partito democratico Antonio Nicita.
“Noi abbiamo riportato, in una interrogazione in Senato, le voci e la rabbia dei tanti Sindaci e Sindache che non trovandosi nelle medesime condizioni della fortunatissima unica destinataria del fraterno emendamento chiedono ai e alle parlamentari di rappresentare gli interessi di tutti e tutte con una legislazione di qualità, non discriminatoria o arbitraria”.
Nicita ha definito il provvedimento “una buona notizia per i cittadini di Avola, nei confronti dei quali ci rallegriamo”, ma sottolinea come “tale singolare, in tutti i sensi, disposizione» deriva dal famigerato emendamento Cannata, grazie al quale solo la città di Avola, infatti, tra tutti i comuni sardi e siciliani, risulta soddisfare il combinato disposto dei nuovi vincoli”.
Nell’interrogazione, Nicita chiede al governo quali misure intende intraprendere per modificare le decisioni assunte, in modo da estendere la platea dei beneficiari per “soddisfare le urgenti esigenze di tutti quei comuni sardi e siciliani, in gravi difficoltà finanziarie per l’erogazione di servizi ai cittadini, i cui sindaci non abbiano la stessa fortuna della sindaca di Avola”.
Nel suo articolo Barresi racconta di avere interpellato sull’argomento l’on. Cannata che ha definito la vicenda “La solita polemica inutile del Pd, che non conosce le leggi”, sottolineando che “il ddl in commissione è stato votato da tutti” e come “ogni anno cambiano le caratteristiche dei comuni e i parametri”.
In un post sula sua pagina Facebook, Luca Cannata ha poi tagliato corto sulle polemiche e difeso il suo operato.
“Io faccio i fatti.
Sono stato eletto per questo: per fare, non per chiacchierare o scrivere articoli contro.
Da due anni e mezzo lavoro ogni giorno per tutto il territorio del mio collegio, dando risposte concrete, chiare ed efficaci.
Dalla tutela del polo industriale con le imprese e i lavoratori di Siracusa, al miglioramento delle infrastrutture pubbliche e religiose, dal potenziamento dei servizi sanitari alla valorizzazione di agricoltura e pesca, con la tutela delle aziende e dei prodotti locali (G7 Expo), dai rimborsi per le persone colpite dal sisma al sostegno agli enti locali e alle famiglie…e potrei continuare.
Io continuo a fare. Con dati oggettivi e risultati reali.
Chi preferisce la polemica, la sedia comoda e la critica facile, continui pure.
Io vado avanti. Con i fatti”.
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