
Francesco La Ferla per tutti Ciccio, ingegnere, nel 2020 era stato eletto al Consiglio comunale con una lista a sostegno di Giuseppe Di Mare.
Ma il rapporto con sindaco entrò in crisi pochi mesi dopo la sua elezione e La Ferla è diventato il più accanito critico dell’amministrazione e ha espresso giudizi sui social che il Tribunale di Siracusa ha giudicato in qualche caso “eccessivi”.
La Ferla interviene sull’ipotesi di candidatura di Domenico Tringali, anche lui ingegnere, fondatore di ‘Edicola libera’, che sarebbe sostenuta dalle opposizioni. (leggi l’articolo)
“L’ing. Domenico Tringali, noto come “l’edicolante”, attraverso la sua satira ha spesso portato alla luce alcune stranezze di questa amministrazione e ne prendo atto, ma nei suoi comunicati stampa dovrebbe essere più corretto e preciso.
Faccio parte dell’opposizione, quella vera, e nonostante i miei problemi di salute continuo a denunciare all’opinione pubblica il disastro che è in corso nella nostra città.
A differenza di chi mostra timore pur adottando talvolta un tono ironico e duro, ho sempre detto la verità senza preoccupazione. Ma la verità, si sa, fa male — soprattutto a chi è in malafede e si sente chiamato in causa”.
La Ferla risponde a chi lo critica per non essere presente in consiglio comunale ricordando che le sue attuali condizioni di salute non glielo permettono.
Ma non disdegna di attaccare l’organo del quale fa parte che in questi anni avrebbe perso del tutto la sua funzione di indirizzo e controllo, anche per la cattiva gestione del Presidente, che ha consentito al Sindaco, figura estranea al Consiglio, di gestirne le sedute.
“Ciò che sta accadendo ad Augusta non è più questione di semplice dibattito consiliare, ma riguarda altri palazzi, come dimostrano le vicende che stanno emergendo in provincia e in altri comuni. In questi giorni si leggono denunce chiare da parte di esponenti della politica nazionale, che finalmente hanno sollevato il coperchio su incarichi, nomine e assunzioni. Vedremo se Prefetto e Magistratura porranno fine a questo scempio”.
La Ferla dà sfogo alla sua amarezza per la sentenza del Tribunale di Siracusa che lo ha condannato al minimo della pena pecuniaria, con sospensione, per diffamazione nei confronti del sindaco, sentenza che si dice fiducioso del fatto che sarà ribaltata in appello. (leggi l’articolo)
“Sono stato condannato al pagamento di un’ammenda, io che sono persona integerrima e perbene, e sfido chiunque, anche il più arrogante, a sostenere il contrario. Ho portato in giudizio numerosi testimoni che hanno confermato senza esitazione la correttezza del mio operato”.
La mia è sempre stata una critica politica seria, documentata e motivata, avrei voluto un sostegno maggiore dai colleghi dell’opposizione.
La Ferla ricorda le sue battaglie di questi anni, dalla fornitura idrica nel centro storico, a quelle contro il progetto GNL, la discarica di rifiuti pericolosi, le autorizzazioni rilasciate senza alcun piano commerciale, l’abbattimento di alberi secolari; l’evasione della TARI, la raccolta differenziata ferma al 30%.
Quindi si rivolge a Domenico Tringali, possibile candidato dello schieramento di sinistra contro il sindaco attuale.
“L’ing. Tringali, prima di proporre la propria candidatura, dovrebbe dimostrare con i fatti il coraggio e la competenza necessari per cambiare davvero le sorti di Augusta. Quando lo chiamai a testimoniare in mia difesa — affinché confermasse in sede giudiziaria ciò che egli stesso aveva affermato nella sua satira — non ha fatto il suo dovere, né ha avuto rispetto per chi andava difeso. Non aggiungo altro.”
Il consigliere conclude il suo lungo comunicato con un appello al fondatore di Edicola Libera e a tutta l’opposizione.
“Per amministrare una città martoriata da anni di malgoverno servono idee chiare, coraggio e la volontà di rompere i comitati d’affari, ricordando che si tratta di questioni serie, che incidono sulla vita dei cittadini.
Quando si propone una candidatura seria, con la reale intenzione di cambiare le cose, e non semplicemente di sostituirsi a chi c’è, occorre confrontarsi con chi ha sempre dimostrato amore, capacità e professionalità, non cercare il consenso di un’opposizione di facciata, dimenticando chi si è esposto in prima linea denunciando sempre, e comunque, fatti veri.
Sono pronto ad andare oltre e a dire tutto ciò che penso e che non va. Il sottoscritto non ha scheletri nell’armadio, non ha mai ricevuto favori né incarichi, né per sé né per i componenti della propria famiglia. Se ci si vuole confrontare sono a disposizione con gente vera e al di là dei partiti che non mi interessano. Io voglio che si punti sugli uomini senza errori come quelli che ho commesso e per questo chiedo scusa ai cittadini”.
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