
Riceviamo e pubblichiamo la nota dei Consiglieri comunali Salvatore Infruttuoso, Emilio Bernuzzi, Francesco Sangiorgio, Mirko La Rosa, Camelia Turiano, Maria Gualtieri, Gaetano Navanteri, Teresa D’Angelo e degli Assessori Floreana Schepis, Salvatore Di Silvestro, Francesco La Rocca, Giovanni Depetro.
“Nella seduta di Consiglio comunale del 26 novembre 2025, il voto contrario da parte dei consiglieri di opposizione che nell’occasione superavano 8 a 6 il gruppo consiliare che sostiene l’amministrazione comunale, nella delibera riguardante i riequilibri di bilancio, ha avuto come conseguenza l’insediamento di un commissario ad acta che ha imposto entro la data del 30 novembre il ritorno in aula per la riproposizione dell’argomento”.
“La seduta del 30 novembre non ha potuto svolgersi per mancanza del numero legale in quanto i consiglieri che appoggiano l’amministrazione hanno ritenuto di non presentarsi, mentre l’opposizione — che avrebbe avuto i numeri per rimediare all’errore dettato dalla foga di ostacolare l’amministrazione si è presentata in 7 anziché gli 8 necessari per svolgere il consiglio”, scrivono.
“La verità è che i consiglieri di opposizione, eletti nella lista che ha perso clamorosamente le elezioni, da un anno hanno avuto manforte da 4 consiglieri eletti nella maggioranza, che hanno tradito il proprio elettorato, nonché il sindaco e la lista che ne ha permesso consiglieri comunali: Giuseppe Vinci, Ylenia Ippolito, Stefano Privitelli, Vanessa Impeduglia”.
“Alla luce del nuovo rapporto di forze creatosi — 8 contro 8 — da un anno a questa parte è in atto da un anno un’azione politica e personale che tende a paralizzare la realizzazione del programma elettorale condiviso, bocciando sistematicamente tutti gli atti importanti dell’amministrazione portati in Consiglio: rendiconto di bilancio, variazioni…”.
“E’ successo che nella foga di bocciare le delibere, ne hanno bocciata una che ha causato il commissariamento come già descritto. Gli 8 consiglieri comunali che sostengono l’amministrazione hanno optato per un sacrificio personale che comporterà, con ogni probabilità, la decadenza dell’intero Consiglio, purchè si possa uscire da questa situazione di stallo che non fa assolutamente bene alla cittadina di Francofonte”.
“Nell’ultimo atto di questa vicenda si è ritenuto di non partecipare ai lavori del consiglio comunale, rimettendo ogni responsabilità a chi ha veramente generato tale situazione. Ribadiamo che non c’è nessuna possibilità di riavvicinamento con il gruppo dei fuoriusciti, che riteniamo, a nostro giudizio, non abbiano la qualità morale per continuare a governare con noi”.
“Siamo dispiaciuti di essercene accorti dopo le elezioni ma, come dice il proverbio “meglio tardi che mai”. Come sapete, il Comune di Francofonte è attualmente soggetto alla vigilanza della Commissione antimafia, alla quale, avendo piena fiducia nella giustizia, si augura buona prosecuzione dei lavori”, concludono nella nota.
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