
È scontro sul mancato pagamento ai comuni di Gela, Licata e Butera, delle royalties dovute da Eni per il giacimento di gas Argo Cassiopea, il più importante progetto di sviluppo a gas sul territorio italiano.
Il sindaco di Gela, Terenziano Di Stefano, ha addirittura minacciato di sospendere le autorizzazioni già nei prossimi giorni.
“Non vedo altre soluzioni se non ci saranno risposte concrete sulle royalties che spettano al nostro Comune”.
La produzione di gas dal giacimento Argo Cassiopea, definito da Eni “il più importante progetto di sviluppo a gas sul territorio italiano”, è stata avviata ad agosto del 2024.
Il gas, proveniente da uno dei quattro pozzi sottomarini perforati nel Canale di Sicilia, è trasportato tramite una linea sottomarina di 60 km di lunghezza fino all’impianto di Gela dove è trattato prima di essere immesso nella rete nazionale, per contribuire a soddisfare il fabbisogno energetico italiano.
Le riserve di Argo Cassiopea sono stimate in circa 10 miliardi di metri cubi di gas e la produzione annuale di picco sarà di 1,5 miliardi di metri cubi di gas.
L’assessorato regionale all’Energia ha bloccato il trasferimento delle somme destinate ai Comuni di Gela, Licata e Butera, sulle cui coste insistono i giacimenti di gas di Eni, “per verifiche sull’effettiva ubicazione”.
In pratica i dirigenti dell’assessorato regionale all’Energia vogliono verificare la collocazione esatta dei giacimenti rispetto al limite delle dodici miglia marine dalla costa, ritenuto un requisito indispensabile per la concessione all’azienda estrattrice.
Per il sindaco Di Stefano: “Quello che sta accadendo è assurdo e illegittimo.
Le royalties toccano ai Comuni. La prossima settimana farò un ultimo tentativo con l’assessorato regionale, ma senza riscontri chiari sarò costretto a prendere provvedimenti, revocando le autorizzazioni”.
Sulla base della quota dovuta da Eni alla Regione, che ammonta a circa 15 milioni l’anno, è stato stabilito che il 43,5% deve andare a ciascuno dei comuni di Gela e di Licata e il 13% a quello di Butera.
Le somme, che sono congelate dall’estate scorsa e mantenute nelle casse della Regione in un capitolo del bilancio precauzionale, rappresentano per i comuni una risorsa fondamentale per evitare il dissesto finanziario.
Ma il blocco potrebbe durare addirittura fino a tre anni.
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