
La Giunta regionale, nella seduta di questo pomeriggio, ha sospeso tre dirigenti coinvolti nell’indagine della Procura di Palermo, su appalti truccati, che vede indagati esponenti politici e funzionari pubblici
La riunione è stata convocata con urgenza dal presidente Schifani di ritorno da Bruxelles.
Sulla vicenda che coinvolge l’Asp di Siracusa, l’assessore alla Salute ha comunicato alla Giunta di avere fatto propria l’autosospensione del direttore generale Alessandro Caltagirone e di avere avviato la procedura per la nomina del commissario straordinario.
Si tratta di Chiara Serpieri, napoletana 66enne che vanta un ricco curriculum nel settore della sanità, soprattutto nel nord Italia, che svolgerà l’incarico a titolo gratuito per sei mesi.
Laureata in Scienze politiche, un Master in Economia e Management delle Aziende sanitarie, attualmente è Direttore Generale della Asl VCO Verbano-Cusio-Ossola e Coordinatore regionale di Fiaso Piemonte, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere.
Ha ricoperto il ruolo di Direttore delle Risorse Umane presso l’AOU San Paolo di Milano, l’Istituto Nazionale dei Tumori, l’AOU Maggiore della Carità di Novara e di Direttore Amministrativo della Asl Vercelli e dell’Azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino.
È stata Direttore Generale della Asl Vercelli.
La giunta regionale ha anche disposto la sospensione dall’incarico, a tempo indeterminato, in attesa degli sviluppi del procedimento penale, per Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia, affidando la guida della struttura ad interim al dirigente del dipartimento Lavoro, Ettore Foti.
Il presidente Schifani ha chiesto, inoltre, formalmente, all’assessore alla Famiglia di revocare l’incarico al suo segretario particolare, Vito Raso, anch’egli indagato nella stessa inchiesta.
Su indicazione della Giunta, l’assessore all’Agricoltura avvierà il procedimento disciplinare con sospensione cautelare dal servizio nei confronti del direttore generale del Consorzio di Bonifica 2 di Palermo, Giovanni Tomasino.
In una nota, la presidenza della Regione afferma che le misure attuate si sono rese necessarie per la gravità dei fatti emersi e per la loro possibile incidenza sull’immagine e sul corretto funzionamento dell’amministrazione regionale e degli enti sottoposti a vigilanza e controllo.
“Pur riaffermando il principio di presunzione di innocenza e la tutela dei diritti di difesa, la Giunta ha scelto di intervenire con tempestività per salvaguardare prestigio, credibilità e trasparenza delle istituzioni siciliane”.
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